Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, è ritornato a parlare della Legge di Bilancio e dell’articolo 33 della bozza relativo alle pensioni e al taglio delle stesse. Nei giorni scorsi, infatti, ci sono state diverse manifestazioni e scioperi organizzati dalle sigle sindacali mediche e infermieristiche in tutta Italia per dire “No” all’approvazione dell’articolo 33 e ad una sua rimozione. Anche la Presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli, si era detta vicina al personale che scendeva in piazza.
Schillaci, in una lunga intervista, ha affermato che la norma non verrà abrogata ma semplicemente modificata, dichiarando: “Ci siamo impegnati a correggere la misura. Nel maxiemendamento che sta per essere presentato in Senato la norma viene grandemente mitigata. Lo stralcio non si può avere, per motivi tecnici.
Abbiamo concordato col ministro Giorgetti che siano salvaguardati medici e infermieri dipendenti che vanno in pensione col trattamento di vecchiaia e quelli che hanno maturato requisiti per l’assegno di anzianità entro l’entrata in vigore della legge di Bilancio 2024. Per chi invece maturerà i requisiti dopo l’entrata in vigore della norma, la stessa verrà applicata in forma ridotta e gradualmente. Abbiamo chiesto che una parte dei fondi per il rinnovo dei contratti collettivi del personale sanitario, incluso quello convenzionato, pari a 300-400 milioni dei 2,4 miliardi stanziati, sia corrisposto in anticipo a titolo di incremento dell’indennità di specificità.
Parliamo di 3 miliardi, quelli messi in bilancio per il 2024 e i 2,3 della legge 2023, in tutto 5,3. Quindi non mi si dica che il governo vuole depotenziare la sanità pubblica. Questa è la prima volta, dopo oltre un decennio, che si incrementano le risorse, tra l’altro proprio per aumentare gli stipendi”.