Il Decreto Rilancio (2020) ed il successivo documento della conferenza delle Regioni del 17 settembre (2020)
riconoscono e formalizzano la figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità (IFeC) come un professionista
responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità. La figura dell’Infermiere Scolastico si
delinea per l’ambito della comunità scolastica e contribuisce alla tutela della salute della popolazione scolastica e
alla vigilanza sull’igiene, promuove la salute degli studenti e garantisce l’inclusione dei soggetti portatori di patologie
croniche.
In riferimento al Piano nazionale della prevenzione 2020-2025, che ha come traguardo il raggiungimento del Livello
Essenziale di Assistenza “Prevenzione collettiva e sanità pubblica”, la figura dell’Infermiere scolastico potrebbe
ricoprire un ruolo di primissimo piano, un professionista sanitario cruciale per la piena attuazione del progetto
dell’OMS “Scuole che promuovono salute” (2023). National Association of School Nurses (NASN, 2022), in sintonia
con l’American Academy of Pediatrics (FNOPI, 2020) identifica gli ambiti d’intervento di questa figura professionale:
fornisce assistenza diretta, identifica i problemi di salute, sviluppa piani di assistenza, svolge attività di screening,
provvede alla sicurezza ambientale della comunità scolastica, eroga interventi di educazione sanitaria , funge da
figura di collegamento tra alunni, personale docente e non, la famiglia ed i restanti operatori sanitari coinvolti.
Problematica sempre più emergente è la gestione scolastica e l’inclusione dei bambini portatori di patologia cronica; la CDC Centers for Disease Control and Prevention (CDC, 2017) definiva “indispensabile” la presenza full-time dell’infermiere scolastico in ogni distretto come elemento essenziale per raggiungere un elevato standard di qualità assistenziale per soddisfare i bisogni di salute di “tutti” gli studenti.
L’infermiere scolastico ha le competenze necessarie per valutare e gestire sintomi e complicanze delle patologie croniche, compresa la somministrazione dei farmaci prescritti dallo specialista, eventualmente valutando e controllandone l’autosomministrazione.
Fondamentale il ruolo di questo professionista sanitario nell’educazione agli stili di vita sani, come si evince dal rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità “OKKIO alla salute” (2019), e nella prevenzione dei comportamenti che
mettono a rischio la salute (ISS, 2022). In Italia esistono alcune isolate esperienze d’inserimento della figura
dell’Infermiere Scolastico tramite progetti finanziati da fondazioni, ONLUS e/o enti privati con obbiettivi diversificati
(Terzoni, 2021).
In generale “l’Italia è in ritardo rispetto all’ Europa o agli Stati Uniti”, dichiara la Presidente FNOPI
Barbara Mangiacavalli durante un intervista al Quotidiano Sanità (2020), definendo l’ infermiere scolastico “un
avamposto di sicurezza strategico”, che non si occupa solo di assistenza in caso di necessità emergenti, ma
coordina e supervisiona le persone che fanno parte della rete assistenziale della comunità, opera in sinergia con le
organizzazioni, i medici di medicina generale e pediatri, collabora con i professionisti di servizi socioassistenziali e
il volontariato, progetta e attiva iniziative di promozione della salute, applica strategie e metodi educativi a gruppi di
persone, per il miglioramento di abitudini e stili di vita e per il self-management.
Consapevoli dell’importanza di questa figura professionale, su suggerimento della Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Brescia, Stefania Pace, nasce l’idea di questo progetto, proposto alla realtà del territorio bresciano. L’idea viene sviluppata inizialmente dagli infermieri pediatrici eletti nel Consiglio Direttivo, nella Commissione d’Albo Infermieri Pediatrici e nella Commissione Politiche e Sviluppo della Professione dell’OPI di Brescia.
Il progetto è stato subito accolto, sostenuto e perorato dal l’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia, nella persona
della referente Dott.ssa F. Di Cosimo che, grazie anche alla sensibilità della dirigenza scolastica, ha individuato l’Istituto divenuto sede della sperimentazione: l’Istituto Comprensivo Est 1, scuola primaria di primo grado sede di Via Violante 18, Brescia.
L’effettiva attuazione del progetto è stata resa possibile grazie all’inclusione e collaborazione di altri professionisti infermieri pediatrici e infermieri con esperienza professionale in ambito pediatrico. Il gruppo che ha lavorato al
progetto è composto da 14 professionisti che lavorano in ambiti diversi dell’assistenza pediatrica (Chirurgia
Pediatrica, Neuro Psichiatria Infantile, Ortopedia Pediatrica, Pediatria, Pronto Soccorso Pediatrico e Terapia
Intensiva Neonatale). L’attiva collaborazione tra i colleghi, l’entusiasmo e le numerose proposte/idee di attività
scaturite e realizzate ha reso il progetto molto variegato, ricco e stimolante.
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