L’infermiere che portò in sala operatoria un farmaco sbagliato è stato condannato a restituire oltre 180 mila euro ai 4 pazienti ai quali ha causato la cecità: a stabilirlo è stata la Corte dei Conti mediante la sentenza pubblicata nelle ultime ore. E’ stata invece assolta l’ex coordinatrice infermieristica.
Gli episodi si sono verificati quasi 10 anni fa, ossia il 16 Maggio 2015, quando l’infermiere, in servizio presso la Sala Operatoria dell’Ospedale di Spoleto invece di inserire una soluzione salina bilanciata ad uso oftalmico avrebbe inserito nel facoemulsificatore (strumento utilizzato per interventi di cataratta) una soluzione di bicarbonato di sodio. L’intervento sembrava essere andato bene finché i pazienti si sono accorti della visione offuscata dall’occhio operato per poi arrivare alla vera e propria cecità.
Nella sentenza si legge che: “l’infermiere è stato tratto in inganno «dall’errato posizionamento (a lui verosimilmente non addebitabile) nell’armadietto da cui lui attingeva i farmaci per le operazioni oftalmiche, di un farmaco diverso e non destinato all’oculistica. Se vi fosse stata la dovuta diligenza avrebbe posto rimedio agli errori precedenti e l’evento lesivo della cecità a un occhio dei quattro pazienti non si sarebbe verificato”.
E, nella sentenza, l’infermiere è stato condannato al versamento di 135 mila euro a due pazienti dell’ASL 1 Umbria, al terzo 115 mila e al quarto 165 mila.