La grave crisi che sta attraversando l’Italia da Nord a Sud sembra non avere precedenti: il numero di infermieri che decide di esercitare all’estero è sempre maggiore e anche i corsi universitari di laurea in Infermieristica vengono quasi snobbati dai giovani d’oggi che ormai sanno le condizioni lavorative e preferiscono specializzarsi in alto.
Tutto ciò sta rischiando di causare una vera e propria voragine nella Sanità italiana ma le istituzioni non stanno intervenendo in alcun modo per evitare quanto sta accadendo e, anzi, vengono fatti i soliti discorsi sull’aumento dello stipendio non seguiti da alcun atto pratico.
In Friuli Venezia Giulia la situazione relativa alla carenza di infermieri rimane grave e, nelle ultime ore, l’AsFo ha pubblicato un avviso di indizione di un corso per 25 Operatori Socio Sanitari che ha destato non poche preoccupazioni da parte di sindacati di categoria e dell’OPI.
Il Segretario provinciale del Nursind, insieme al Presidente dell’OPI, in un’intervista rilasciata da Rai News, hanno dichiarato: “Se l’obiettivo dell’AsFo è questo, esprimiamo netta contrarietà alla sostituzione degli infermieri con operatori socio-sanitari con formazione complementare in assistenza sanitaria: si tratta di due professioni diverse, è come dire che se mancano medici, assumiamo geometri. Siamo preoccupati per il messaggio che viene veicolato alla popolazione”.
La professione infermieristica non può essere sostituita con operatori socio-sanitari. Siamo favorevoli al supporto della professione con questi ultimi, con maggiori competenze, ma non possono supplire alle mancanze di infermieri in questo modo: con tale equazione si rischia il collasso della sanità ”.