L’ASST di Varese risponde agli infermieri stanchi e demotivati

10 mesi ago

In un recente intervento al quotidiano Varese News aveva affermato: Infermieri stanchi, cinici e insofferenti, continuamente aggrediti da parenti e pazienti, che si lamentano degli stipendi, inadeguati al carico di lavoro a cui sono sottoposti e con delle tassazioni al limite della follia, delle attrezzature, insufficienti in numero, che, anziché venire sostituite, vengono riparate malamente, locali mal progettati”.

La risposta del responsabile della DAPSS Asst Sette Laghi, Antonio Maria G. Staffa, non si è fatta attendere e, in un lungo post pubblicato dal quotidiano Varese News, ha affermato: “in riferimento alla lettera al direttore, pubblicata in data odierna dal titolo “Demotivati, stanchi e insofferenti: ecco perché gli infermieri scappano dall’ospedale”, in qualità di Responsabile f.f. della S. C. DAPSS della ASST dei Sette Laghi vorrei fornire alcune considerazioni rispetto a quanto dichiarato dall’infermiera/e.

Il fenomeno della fuga di infermieri in generale è un dato reale, assolutamente noto, attenzionato e monitorato mensilmente dalla struttura della quale sono responsabile. Ma rispetto al 2022, si è assistito, nel corso del 2023, ad una progressiva riduzione del fenomeno, assestandosi intorno al 50%. Tale riduzione è confermata anche dai dati provvisori di inizio 2024.

Nel clima generale, condiviso con le altre aziende sanitarie del territorio, caratterizzato da difficoltà al reperimento di personale infermieristico, assicuro che nel corso dell’anno 2023 è progressivamente aumentato il numero di candidati ai concorsi a tempo indeterminato: da n. 64 (marzo 2023) a n. 91 (ottobre 2023) fino a n. 264 al concorso che verrà espletato nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda il tema delle richieste di trasferimento degli infermieri in un reparto diverso da quello di assegnazione, è alla attenzione mia, dei miei colleghi dirigenti e dei miei collaboratori che, quotidianamente, si adoperano per trovare le giuste condizioni per favorire quanto richiesto. Nel corso del 2023, per esempio, sono state evase più del 25% delle richieste, mentre nel 2022 erano state pari al 15%.

Sul tema della formazione continua del personale infermieristico mi sento di sottolineare che, in azienda, sono stati effettuati n. 94 eventi formativi per complessive 391 edizioni alle quali hanno partecipato più di 1800 infermieri.

Sul tema della formazione post base, preciso che la SC DAPSS sostiene il personale che fa richiesta di fruizione dei permessi per il diritto allo studio, non solo attraverso l’autorizzazione ma, anche attraverso il percorso di tutoraggio per lo svolgimento dell’attività di tirocinio e mediante la richiesta di convenzione tra le Università e la nostra Azienda.

Sul tema della formazione di base, si precisa che le attività curriculari previste per lo studente del primo anno del CdS di Infermieristica sono dettate da un Regolamento didattico che è in linea con le disposizioni della normativa vigente e che riguarda i corsi di laurea di tutti gli Atenei italiani. Tra le abilità che al primo anno lo studente acquisisce, ci sono anche quelle dedicate all’igiene della persona e al rifacimento letto, che risultano avere un peso di sette ore su un totale di 105; l’acquisizione di queste competenze si fonda su contenuti teorici ben definiti dalle Scienze infermieristiche, che richiamano le “Fundamentals of Care”.

Infine si precisa che gli studenti hanno la possibilità di accedere al servizio mensa allo stesso prezzo del dipendente ospedaliero e sono dotati di un badge che permette loro di accedere ai parcheggi ospedalieri.

A partire dal 2022 si è sviluppato un progetto di partnership tra l’Azienda e l’Università degli studi dell’Insubria volto alla affiliazione degli studenti del 3° anno di corso, i quali verranno assegnati al momento dell’assunzione al reparto da loro scelto e nel quale hanno svolto un periodo di tirocinio aggiuntivo prima della conclusione del percorso di studi”.