Mangiacavalli: “Ogni anno 14 mila pensionamenti a fronte di 11 mila assunzioni”

10 mesi ago

La Presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli, ha analizzato nuovamente la situazione di profonda crisi che sta vivendo l’infermieristica su tutto il territorio italiano.

Crisi che è stata ben evidenziata nell’ultimo rapporto pubblicato da Crea sanità, in cui si parla di una voragine da colmare da qui ai prossimi anni. E, nel mentre, i corsi di laurea in infermieristica non attraggono più i giovani come accadeva fino a qualche anno fa.

In un lungo intervento rilasciato al quotidiano online OneHealthFocus la Mangiacavalli ha affermato: “Crediamo inoltre che la realizzazione del paradigma One Health debba necessariamente passare attraverso l’uso competente e consapevole delle tecnologie digitali. Solo l’innovazione digitale, infatti ci può consentire non solo di comprendere e gestire le interconnessioni, valorizzando i dati e le informazioni, ma anche di riprogettare i servizi di cura per renderli scalabili e accessibili a tutti. C’è un nuovo rischio, infatti, soprattutto per i malati cronici più gravi e per gli abitanti nelle aree interne dove la qualità dell’offerta sanitaria è spesso compromessa: la fragilità digitale.

La soluzione che il nuovo modello di sanità disegnata dal PNRR ha pensato soprattutto (ma non solo) per loro è la teleassistenza. Ma dopo gli esami e la diagnosi a distanza, chi assiste il cittadino? Chi verifica le sue condizioni di salute e l’aderenza alle terapie? Chi controlla, registra e interviene nel caso di ulteriori bisogni di salute perché non sia lasciato solo?

Nelle nuove strutture e nel modello disegnato dal PNRR con il decreto 77/2022 di riordino dell’assistenza sul territorio a farlo è l’infermiere, in particolare quello di famiglia e comunità, presente nei vari target e a domicilio con precise responsabilità a tutti i livelli e che dà supporto all’assistito per tutte le sue necessità cliniche, assistenziali e anche sociali.

Le potenzialità dunque sono enormi, ma la mancanza di infermieri mina seriamente il raggiungimento di tanti obiettivi che sembrano a portata di mano. La carenza di personale infermieristico in Italia è problema serio e ormai evidente. Mediamente ogni anno entrano nel sistema 11.000 infermieri laureati, ma ne perdiamo 14.000 per pensionamento. A questo dato già negativo si aggiunge la scarsa attrattività generale della professione. La richiesta che ci sentiamo di fare è quella di non sottovalutare il problema e di stanziare ulteriori risorse per sostenere il SSN e renderlo maggiormente attrattivo, anche presso i tanti nostri colleghi che hanno scelto di esercitare all’estero dove hanno trovato modelli organizzativi e opportunità di realizzazione professionale non esigibili nel nostro Paese”.