E’ l’OPI di Pavia a lanciare l’allarme e a chiedere un confronto in prefettura sull’Osservatorio delle Professioni sanitarie in merito all’incremento delle aggressioni ai danni degli operatori del Pronto Soccorso.
La presa di posizione in seguito all’aggressione verificatasi mercoledì scorso, 31 Gennaio, al PS di Pavia dove un uomo di 32 anni avrebbe dapprima inveito e poi cercato di aggredire un infermiere, per poi azionare l’estintore contro gli operatori socio sanitari presenti.
Il 32enne sarebbe già conosciuto dalle forze dell’ordine in quanto, in passato, avrebbe causato diversi problemi di ordine pubblico. Era stato trasportato in PS per un accertamento relativo alla presenza di alcool e/o sostanze stupefacenti in seguito ad una sospetta rissa.
L’OPI di Pavia, dopo l’aggressione, sulla pagina Facebook dell’ordine ha dichiarato: “in Prefettura è attivo l’Osservatorio delle Professioni Sanitarie, chiederemo un incontro a questo tavolo per parlare di aggressioni.
Il fenomeno si affronta secondo due filoni che richiedono approcci diversi:
- quello dell’aggressione perpetrata ad opera di un paziente con una patologia di base come l’abuso di sostanze o disturbi del comportamento, che richiedono la CONTINUITÀ delle Forze dell’Ordine dal territorio alla dimissione
- quello dove l’aggressore può essere un parente, un altro operatore o un paziente che manifestano un comportamento antisociale, gestito con la presenza costante di guardie non armate sulle 24, ma soprattutto con il MIGLIORAMENTO DEL CONTESTO, tempi di attesa, formazione al personale, regole definite, cittadini informati, ecc…
Nulla si risolve solo con la Forza Pubblica che spesso è presente, gran parte delle aggressioni sono e devono essere prevenute dalle organizzazioni.
L’Ordine è impegnato su questo fronte e aprirà un gruppo di lavoro dedicato”.