Sta facendo particolarmente clamore l’articolo pubblicato dal quotidiano online “il corriere della città ” in cui vengono analizzate la figura dell’infermiere e quella dell’OSS e messe a confronto. Un confronto che appare, purtroppo, spiacevole e che denota ancora una volta la scarsa conoscenza della complessità del lavoro dell’infermiere oggi.
Nell’articolo Infermieri e OSS vengono definiti come la “colonna portante degli ospedali e coloro che rappresentano il biglietto da visita degli ospedali stessi” e, successivamente, si legge con note di amarezza: “Vale per i primari e coloro che operano i pazienti nelle proprie branche di appartenenza, ma è necessario comprenderlo anche per i ruoli di complementarietà . Come nel caso di OSS e infermieri”.
Si parla di ruoli di complementarietà , come se fosse ancora in vigore il mansionario. Complementare dei medici: un’analisi che, ad oggi, mette i brividi.
Si legge poi: “OSS e infermiere sembrano due figure uguali, ma in realtà sono simili: vuol dire che fanno cose diverse, ma non così tanto. Un infermiere può prestare servizio presso ospedali, ambulatori medici e strutture di assistenza avanzata. Un gradino leggermente superiore, ma ugualmente fondamentale all’OSS. Entrambi i ruoli sono due facce della stessa medaglia, senza la quale – al netto di pecche e contraddizioni – il Sistema Sanitario Nazionale non potrebbe eccellere a livello internazionale”.
Queste dichiarazioni non fanno che confondere ancor di più i cittadini che leggono ciò e rendono particolarmente inutili tutte le campagne messe in atto dalle istituzioni (come la FNOPI) per rendere la professione più attrattiva e per spiegare cosa effettivamente fa l’infermiere al giorno d’oggi.
Ricordiamo anche che infermiere e OSS, seppur figure che operano negli stessi contesti lavorativi, sono distaccate per ambito di attività professionale, tant’è che ci sono anche tantissime sentenze di demansionamento infermieristico in Italia.