Si torna a parlare di rinnovo contrattuale 2022-2024 per la sanità. Le aspettative sono alte ma, secondo alcune indiscrezioni, la maggior parte delle risorse sono state già assorbite dall’indennità di vacanza maggiorata.
Nei mesi scorsi se n’era parlato spesso, specie tra i maggiori esponenti della politica, tra cui Orazio Schillaci che aveva affermato di essere a lavoro e particolarmente d’accordo per un incremento dello stipendio infermieristico.
Anche il sindacato Nursing Up è tornato sulla questione pubblicando un comunicato stampa in cui analizza la situazione che si prospetta: “Si parte con il nuovo contratto della sanità 2022-2024. La prima seduta è stata calendarizzata per il 20 p.v.. Siamo pronti per sederci al tavolo delle trattative, ma grandi incognite si intravedono all’orizzonte.
Infatti, secondo le informazioni in nostro possesso, gran parte delle risorse previste sono state assorbite dall’indennità di vacanza maggiorata, quella la quale il Governo ha fatto bella figura nello scorso gennaio.
Abbiamo il concreto timore che questa contrattazione si ridurrà davvero a poca cosa per gli infermieri e per gli altri professionisti dell’assistenza
Ci prepariamo a sedere al tavolo delle trattative e saranno di certo tanti i quesiti da sciogliere con la parte pubblica.
In occasione dell’ultimo incontro con il Presidente del Comitato di Settore, noi del Nursing Up abbiamo fatto richieste ben specifiche e quindi ci aspettiamo di trovare nell’atto di indirizzo quelle indicazioni finalizzate alla valorizzazione delle professioni infermieristiche e sanitarie ex legge 43/2006 che abbiamo chiesto.
Nursing Up è pienamente consapevole del rischio che questo contratto riservi solo le briciole agli infermieri, alle ostetriche e agli altri professionisti dell’area non medica. Proprio per questo abbiamo già iniziato la nostra battaglia da qualche mese, ribadendo, nel faccia a faccia con il Presidente del Comitato di settore, in linea con la legge di bilancio, a seguito di una nostra precisa richiesta, che non ci sono altre strade se non quella di prevedere alla valorizzazione delle professioni ex Legge 43 in cui confidiamo, e che la politica più che mai non ci può negare.
Saremo ovviamente vigili nell’attendere, con l’inizio della nuova tornata contrattuale, quali saranno in tal senso le risposte delle regioni.
Da parte del Comitato di Settore, abbiamo ricevuto in tal senso, rassicurazioni che le nostre richieste sarebbero state tenute in debita considerazione, e allora potremo dire la nostra dopo aver letto, nel dettaglio, l’atto di indirizzo appena licenziato dalle regioni ed in fase di perfezionamento”.