Vivevano da anni una situazione di precariato ma, grazie all’ultima tornata di assunzioni, sono finalmente diventati a tempo indeterminato i 140 infermieri in Molise.
Una notizia che per quanto buona non deve rappresentare un sassolino nell’oceano, come afferma il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma, in un recente comunicato stampa. Le Aziende Sanitarie, infatti, dovrebbero cercare di diminuire quanto più possibile il precariato per darsi stabilità e darla anche ai propri dipendenti.
De Palma poi prosegue: “Alla vigilia dell’inizio della tornata contrattuale, ci giunge la buona notizia della stabilizzazione di un congruo numero di professionisti dell’assistenza che, in Molise, da anni, vivevano una situazione a dir poco infelice e in merito alla quale il nostro sindacato da tempo denunciava la necessità , da parte della politica locale, di agire prontamente per consentire agli infermieri di uscire dal buio tunnel del precariato.
Ed è così che, dopo una lunga attesa, lunedì 18 marzo, in Molise, hanno firmato il contratto di stabilizzazione circa 140 infermieri. Lo ha annunciato l’Asrem, l’azienda sanitaria locale.
Ai professionisti è stata assicurata la collocazione più vicina, tra quelle disponibili, alla residenza del rispettivo nucleo familiare: l’Azienda sanitaria regionale ne avrebbe tenuto conto, per garantire le migliori condizioni possibili.
E’ di certo una buona notizia per la piccola regione, dove, però, non sono mai mancati e non mancano tutt’ora i problemi e i disagi legati alla carenza di professionisti sanitari.
La firma dei contratti a tempo indeterminato rappresenta un importante riconoscimento per i lavoratori del comparto sanitario molisano che hanno lottato durante la pandemia dimostrando, sempre, encomiabile spirito di sacrificio, elevate competenze, grande professionalità e generosità .
I dati nazionali, del resto, parlano chiaro. Lavoreremo affinché anche le altre regioni agiscano sulla medesima lunghezza d’onda. L’ultimo rapporto sul personale sanitario del Ssn appena pubblicato dal Ministero della Salute restituisce una fotografia in cui, tra il 2013 e il 2021 il numero delle persone a tempo determinato è praticamente raddoppiato: passando dalle 26.521 unità del 2013 alle 52.846 del 2021, ovvero il 99% in più“.