Riconosciuto ormai da contratto nazionale ma rispettato ancora da pochi datori di lavoro: stiamo parlando del tempo di vestizione.
Dopo diverse sentenze pronunciate dai TAR e dalla Corte di Cassazione negli anni scorsi tra le quali, le più importanti, Macerata e Torino, arriva un’altra vittoria per gli infermieri. E’ arrivata, qualche giorno fa, una nuova sentenza da parte del Tribunale di Avellino che ha condannato l’Azienda Ospedaliera Moscati al pagamento di oltre 300mila euro di risarcimento per 68 infermieri ai quali non sarebbero stati garantiti i tempi di vestizione e svestizione nell’orario di lavoro.
Come riportato in un comunicato stampa di Nursind Sanità , Romina Iannuzzi, segretario provinciale Nursind Avellino, ha affermato soddisfatta: “Un’altra vittoria per gli infermieri e per il sindacato: il tempo per indossare la divisa prima dell’inizio del turno, come abbiamo sempre sostenuto, va compreso nell’orario di lavoro e, quindi, retribuito. È dal 2015 che non solo portiamo avanti questa battaglia di civiltà nelle aziende sanitarie italiane, ma incassiamo anche risultati a favore dei lavoratori. Al punto da poter dire che su questo principio la nostra sigla ha fatto giurisprudenza”.
Agli infermieri toccheranno, quindi, circa 4500 euro ciascuno. Il segretario nazionale Andrea Bottega ha commentato: “È sempre bello quando a trionfare sono i diritti. A maggior ragione, come nel caso dei tempi di vestizione, se parte integrante del contratto, che il datore deve rispettare. Dell’intera vicenda, infatti, l’aspetto spiacevole è quello di essere costretti ad aprire contenziosi legali per poter dare agli infermieri, categoria tra le meno pagate d’Europa, la sacrosanta retribuzione che spetta loro”.