Un uomo di 30 anni in apparente stato di buona salute cade a terra in metropolitana a Milano, apparentemente privo di sensi. E’ mercoledì sera, 19 Marzo, quando, per sua fortuna, ci sono due giovani infermieri che stanno tornando a casa dopo il turno lavorativo e notano quello che sta accadendo.
Basta uno sguardo tra Simone Oliva e Francesca Taddio per capire che potrebbe trattarsi di arresto cardiaco. I due giovani colleghi iniziano subito le manovre rianimatorie, avvertendo i servizi di emergenza urgenza, fino alla completa ripresa del 30enne dopo qualche compressione toracica.
Intervistati dal Corriere della Sera si dicono molto soddisfatti di quanto accaduto ma non vogliono essere assolutamente chiamati eroi. Francesca ha affermato: “Il nostro è un lavoro qualificato e che comporta grandi responsabilità , tuttavia spesso veniamo trattati senza rispetto. Durante il Covid l’importanza delle figure sanitarie era stata messa in evidenza, poi però tutto è finito nel dimenticatoio. Ciò detto, spero almeno che questa vicenda aiuti a far capire l’importanza delle manovre di primo soccorso: sarebbe utile che tutti sapessimo riconoscere un arresto cardiaco, perché a chiunque può capitare di trovarsi in situazioni del genere”.
Simone, invece: “Quello che mi porto davvero dentro di questo episodio è quell’esatto momento lì. L’istante in cui il ragazzo, dopo circa nove o dieci compressioni, è letteralmente tornato a vivere riprendendo fiato con un grosso respiro”.