Il tema delle aggressioni al personale sanitario è un tema in costante monitoraggio da parte delle Istituzioni. Da inizio anno gli episodi verificatesi sono in costante aumento in tutta Italia e coinvolgono, nella maggior parte dei casi, Unità Operative tra cui Pronto Soccorso, 118, SPDC.
E’ notizia di questi giorni che, finalmente, si potrà procedere d’ufficio in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31. Il Presidente del sindacato infermieristico Nursing Up, Antonio de Palma, si è detto molto soddisfatto di questa decisione, affermando in un comunicato stampa: “Abbiamo redatto oltre 200 comunicati stampa, dal 2019 a oggi, per denunciare l’increscioso fenomeno delle aggressioni nei confronti dei professionisti sanitari, in primo luogo gli infermieri, le vere e proprie vittime sacrificali di una escalation di violenze senza fine che, dai calci e pugni sono passate addirittura alle pistole e alle minacce di morte.
I racconti drammatici, da Nord a Sud, degli aberranti fatti di cronaca, con il prezioso supporto dei cronisti locali, non sono mai mancati, e hanno fatto il paio costantemente con le indagini, con i report autorevoli, con i numeri di un fenomeno che oggi è diventato un vero e proprio allarme sociale.
Ed è per questo che non possiamo che accogliere con estrema soddisfazione la notizia che adesso sarà possibile procedere d’ufficio anche nel caso di lesioni personali ai professionisti sanitari sia che si tratti di lesioni lievi sia gravi o gravissime, indipendentemente quindi dalla volontà della vittima di sporgere querela.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31 che modifica il codice penale in tema di procedibilità d’Ufficio per il reato di lesioni personali e di procedibilità a querela del reato di danneggiamento, vogliamo considerarla una piccola grande vittoria di sindacati come il nostro che non hanno mai smesso di raccontare il dramma degli operatori sanitari, in particolare delle donne, delle nostre infermiere, le più colpite a livello numerico dalle aggressioni.Â
Stiamo parlando di madri e mogli e figlie, umiliate nel profondo dal pugno di un estraneo di cui magari fino a poco prima si sono prese cura, o aggredite addirittura con le mani alla gola dal parente furibondo e fuori controllo di un paziente che, non è certo colpa degli infermieri se accade, attende da ore il suo turno in un pronto soccorso super affollato, dove un solo professionista, da solo, deve prendersi cura, nell’area triage, anche di 20 cittadini al giorno.
Per mesi abbiamo denunciato pubblicamente il fallimento del tanto decantato piano di ripristino dei presidi di pubblica sicurezza del Viminale, dal momento che, da nostra indagine, non c’era nessun ospedale italiano che garantiva la presenza di agenti 7 giorni su 7 anche nelle ore notturne, dove, gli infermieri, risultavano abbandonati letteralmente a se stessi.
Non possiamo dimenticare la nostra campagna di comunicazione realizzata accanto all’Organizzazione Mondiale della Sanità , così come le nostre manifestazioni nelle piazze italiane per chiedere finalmente una legge per tutelare i professionisti sanitari, che non sia certo la 113 del 2020, che fummo chiamati in Senato a commentare quando era un DDL, e che non è servita granché, se non ad inasprire le pene, a fatti avvenuti.
Adesso, finalmente, qualcosa è destinato a cambiare con le nuove norme sul procedimento di ufficio, ma ancora molto può e deve essere fatto, perché la politica può e deve contribuire a ricostruire l’empatia perduta tra operatori sanitari e collettività , alzando finalmente il livello qualitativo del nostro sistema sanitario e mettendo, al centro del progetto, gli infermieri e gli altri professionisti sanitari“, conclude De Palma.