E’ arrivata un’altra storica sentenza per quanto riguarda il demansionamento infermieristico in Italia. La Corte di Appello di Bari, con sentenza n. 472/2024, ha condannato il Policlinico di Foggia al risarcimento in quanto gli stessi demansionati a causa della carenza costante di Operatori Socio Sanitari nelle Unità Operative, ribaltando la sentenza in primo grado che invece aveva dato torto ai colleghi.
Questa sentenza va ad inserirsi in un contesto di crescente denuncia di infermieri demansionati che riescono ad ottenere risarcimenti importanti da parte delle Aziende per le quali lavorano. In una nota del CIA (Collettivo Infermieri Autonomo) del Policlinico di Foggia (riportata dal quotidiano FoggiaToday) si legge: “Se non ci sono gli Oss (operatori sociosanitari) in reparto e l’infermiere svolge attività non idonee al profilo professionale, da oggi il risarcimento è di circa 30.000,00 euro a professionista (risarcimento maggiore se la percentuale applicata dal giudice è superiore al 15% per 10 anni retroattivi). Si apre una strada per tutti quegli infermieri che vedevano persa una causa in prima istanza già vinta nei tribunali di Foggia. La Corte di Appello ha ribaltato la sentenza a favore degli infermieri.
Un risarcimento cospicuo: per intenderci è la cifra di circa metà liquidazione che un infermiere percepirebbe dopo circa 43 anni di contributi versati a fine pensione.
L’Azienda deve comprendere che il demansionamento c’è e continua a sussistere in molti reparti. Vanno attivati concorsi e avvisi pubblici (utilizzando fondi del Pnrr) per sopperire alle carenze di organico. Un dialogo tra dirigenti e politica del lavoro pone le condizioni per risanare, attraverso un programma triennale, un deficit di personale che ‘piange’ da sempre.
Finalmente emerge l’irresponsabilità e la prepotenza di una politica sanitaria che ha gravato coattivamente sulla schiena della categoria professionale infermieristica con la presunzione che il lavoro subalterno ricadesse nelle mansioni infermieristiche e non inferiori. Per essere più chiari: l’Infermiere così come il medico, a prescindere dalle diverse competenze e responsabilità, ricoprono ruoli diversi ma “in entrambi i casi” di “professionisti sanitari” e sempre con un contratto di lavoro nazionale del comparto sanità. Di conseguenza tali ruoli e competenze, nella fattispecie per l’infermiere vanno rispettati e non possono essere né aggiuntivi o applicativi per competenze inferiori, tralasciando il lavoro contrattuale per il quale è stato assunto, ovvero di professionista sanitario.
E se il personale subalterno non c’è? L’infermiere è demansionato e la legge lo tutela (nel 99,9% dei casi in tutta Italia le cause perse in prima istanza sono poi state ribaltate a favore dell’infermiere in Appello e in Cassazione con risarcimenti cospicui)”.
Buonasera, lavoro al riuniti di foggia. Saputo dei colleghi di mar e del risarcimento.
Cosa fare se volessi ricevere anche io il risarcimento, dal momento che ho fatto da sempre nel reparto dal 2013, fino al 2021.
E cmq anche nell altro reparto, prima del 2013 ,e precisamente dal 2004.
Come procedere ?e .. se posso..
Salve, credo sia un ricorso effettuato dal Nursind. Provi ad informarsi con il sindacato