Una sentenza che si configura già come storica e che rappresenterà un precedente da poter essere utilizzato da tutti gli infermieri nel riconoscimento delle indennità di turno e di disagio per i turnisti che lavorano anche di notte.
La sentenza è stata pubblicata il 4 Aprile dal Tribunale di Milano ed è stata definita storica perché per la prima volta va a rivedere la normativa contrattuale dei turnisti. Il riferimento generico alle giornate lavorative, nel vecchio CCNL, non faceva altro che penalizzare il turno notturno, a cavallo di due giornate.
Da oggi, invece, il tribunale di Milano che ha riconosciuto all’infermiere ricorrente tutte le indennità percepite a partire dal 2016-2018 anche sulla giornata dello smonto notte, farà da apripista alle richieste degli infermieri turnisti in materia di indennità di turno e di disagio. L’azienda ospedaliera, infatti, dovrà corrispondere all’infermiere che ha deciso di citarla in giudizio, arretrati fino a cinque anni, con una somma che si aggirerà intorno ai 3 mila euro.
In una nota del sindacato Nursind, il segretario nazionale, Andrea Bottega, si dice molto soddisfatto della sentenza e afferma: “E’ con battaglie come questa che contribuiamo a valorizzare la nostra categoria. Ben venga quindi poter recuperare arretrati, dal momento che gli stipendi degli infermieri in Italia sono tra i più bassi d’Europa, ma soprattutto ben venga dare il giusto peso al lavoro a turni, una delle peculiarità che dovrebbe spingere il legislatore a riconoscere la professione infermieristica tra quelle usuranti”.
Perché bisogna aprire una miriade di contenziosi per ottenere ciò che dovrebbe essere riconosciuto dal contratto…. Il sindacato dovrebbe fare questo o sbaglio