Episodi di paura al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pozzuoli quando, ieri 22 Aprile 2024, intorno alle 2 del mattino, giunge una donna con una sospetta colica renale.
La paziente viene subito presa in carico dall’infermiere di triage che le assegna un codice verde, come da protocollo, e le posiziona un accesso venoso per la terapia antalgica. Passano pochi minuti dall’arrivo e il marito della donna, spazientito dall’attesa, da in escandescenza e inizia a distruggere con violenza tutto quello che trova di fronte a lui in sala d’attesa.
Un’operatrice socio sanitaria, intervenuta per calmare il soggetto, avrebbe riportato un trauma cranico in quanto aggredita fisicamente e spintonata a terra. Ma non è tutto: a quel punto anche la paziente decide di aggredirla, mettendole una mano in faccia e facendola sbattere violentemente contro la porta di ferro della sala dei codici rossi.
Dopo l’aggressione la coppia si è data alla fuga a piedi e la donna è scappata addirittura con la cannula dell’accesso venoso ancora in sede. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine che hanno acquisito le immagini dalle telecamere, le testimonianze dei colleghi della vittima e avviato indagini per risalire all’identità della coppia di coniugi.
L’episodio è stato riportato dall’Associazione No Profit “Nessuno Tocchi Ippocrate” in un lungo post sul social network Facebook, seguito dalla riflessione del presidente dell’associazione stessa: “Siamo esausti, presto non ci sarà più nessuno disposto a lavorare nella emergenza territoriale.
Oggi, nella maggior parte dei corsi di prevenzione sulle aggressioni, si sente parlare di tecniche di “de-escalation “, ci sono trogloditi con i quali si fa fatica persino ad istituire un dialogo in italiano figuriamoci come si potrebbe mettere in atto tecniche di “de-escalation”. Certe persone comprendono solo le denunce e le sbarre del carcere”.