Si moltiplicano a vista d’occhio le aggressioni al personale sanitario e, da inizio anno, sono davvero tantissimi i casi verificatisi sia a livello territoriale che all’interno di Unità Operative, specie SPDC e Pronto Soccorso tanto che le istituzioni stanno cercando misure idonee ad arginare il problema.
L’ultimo caso è avvenuto all’ospedale Di Venere di Bari dove, nella giornata di ieri, 25 Aprile, una donna ha aggredito due infermieri in servizio presso il pronto soccorso del nosocomio. La motivazione futile alla base dell’aggressione sarebbe stata un “ritardo” nella dimissione del figlio.
Il presunto ritardo, però, sarebbe stato causato dall’arrivo in Pronto Soccorso di alcuni codici rossi che, ovviamente, avrebbero causato l’attesa. Per i due infermieri, refertati, lesioni giudicate guaribili in 15 e 10 giorni. L’aggressione è stata fermata dalle Forze dell’ordine, intervenute dopo la celere chiamata dei colleghi degli infermieri che stavano subendo l’aggressione.
La direzione dell’ASL Bari, in un comunicato stampa, ha dichiarato: “Esprimiamo totale vicinanza e solidarietà agli operatori sanitari vittime dell’aggressione e condanna fermamente l’ennesimo gesto perpetrato contro il personale nell’esercizio delle sue funzioni e in danno della comunità , poiché causa l’interruzione di un pubblico servizio.
Come già in precedenti episodi, metteremo a disposizione dei dipendenti il nostro ufficio legale”.