E’ diventata una vera e propria emergenza quella che sta interessando le sale operatorie dell’Ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza dove ben 14 infermieri in servizio su 27 hanno chiesto il trasferimento presso altre unità operative.
Le motivazioni alla base del trasferimento sarebbero da ricercare nel clima deteriorato dell’ambiente lavorativo caratterizzato da continui scontri tra professionisti e chi li gestisce, cosa che ha reso ormai invivibile la vita all’interno dell’U.O.
In una nota pubblicata dalla CGIL la settimana scorsa viene espressa grande preoccupazione per la tenuta dell’Unità Operativa e di tutto il Sistema Sanitario regionale interessato: “Come Camera del Lavoro e Fp Cgil siamo fortemente preoccupati per la tenuta dell’intero sistema sanitario. A partire dall’integrità psicofisica di lavoratrici e lavoratori che sono di nuovo chiamati a far fronte a carenze di organico in un clima gestionale che mal si sposa con un ambiente critico quale quello delle sale operatorie. Chiediamo che venga garantita per le cittadine e i cittadini la loro sicurezza, la qualità dei servizi e il diritto alla salute costituzionalmente garantito.
Chiediamo immediate soluzioni perché in tale situazione non è possibile assicurare la normale attività assistenziale. Auspichiamo un miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti e una maggiore tutela dei cittadini ricoverati. In particolare, sottolineiamo la necessità di un intervento risolutivo da parte delle autorità competenti per porre fine alla situazione di stallo che perdura da troppo tempo”.
Sulla situazione della sala operatoria invece hanno affermato: “È di qualche giorno fa la notizia del trasferimento di uno dei 14 professionisti strumentisti, mentre altri attendono di essere mobilitati in altre Unità operative. La carenza di personale porta al reclutamento di personale esterno alla Sala Operatoria, che, qualora non abbia una preparazione adeguata, non potrà garantire gli standards previsti per il paziente e per i colleghi in turno all’interno delle sale, aggravando di conseguenza il lavoro del personale presente e, soprattutto, garantendo un livello di qualità e di sicurezza inferiore rispetto a quello che si ottiene con il personale interno.
Una situazione che, con l’arrivo dell’estate e i turni di ferie, diventerà insostenibile”.