Oggi, 12 Maggio 2024, si celebra la Giornata internazionale dell’Infermiere ma da festeggiare c’è ben poco.
Gli infermieri italiani sono ormai allo stremo a causa di una serie di fattori che ormai, purtroppo, conosciamo fin troppo bene. In primis lo stipendio che non è per nulla equiparato alla media europea e che non ha tenuto in nessun modo conto dell’incremento generale dei prezzi, poi le aggressioni al personale sanitario in costante aumento.
La carenza di infermieri: molti decidono di abbandonare l’Italia per trasferirsi altrove (vedi Svizzera e Arabia Saudita tra tutte) dove vengono valorizzati mentre altri abbandonano del tutto la professione, decidendo di intraprendere strade diverse.
E non è tutto: le università che fanno sempre più fatica a rendere attrattiva la professione e, con questi presupposti, si fa davvero tantissima fatica. Le istituzioni che dovrebbero fare la loro parte in maniera attiva e importante per promuovere la figura infermieristica e valorizzarla, ultimamente, incappano in scivoloni che non fanno altro che dare una visione sbagliata di quello che l’infermiere realmente fa e di quello che è oggi.
Uno degli ultimi, in ordine cronologico, è stato Marco Ricci, direttore dell’AST di Macerata che, in un’intervista riportata dal quotidiano “cronachemaceratesi”, ha dichiarato: “Ringrazio tutto il personale infermieristico della nostra azienda sanitaria che lavora con impegno e passione per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e per fornire un’assistenza sempre più specializzata e sempre più vicina al paziente. Il lavoro dei nostri infermieri non è soltanto una professione, ma una vocazione alla cura del prossimo“.