Sono partite da stamattina le 48 ore di sciopero proclamato dagli infermieri dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.
Lo sciopero, indetto dal sindacato infermieristico Nursing Up, verte su temi particolarmente importanti quali la carenza di personale infermieristico e OSS e il conseguente demansionamento al quale sono costretti gli infermieri che va avanti da diversi mesi.
In un comunicato Nursing Up vengono analizzate le ragioni di questo sciopero, nello specifico: “Vicinanza e sostegno per la protesta che i nostri infermieri della Sardegna, dipendenti dell’Azienda Sanitaria cagliaritana Brotzu, hanno iniziato da questa mattina con le due annunciate giornate di sciopero.
Nell’isola la situazione dei due presidi Businco e San Michele è da tempo drammatica, legata ad una carenza di personale, in particolar modo degli Oss, le cui conseguenze si riversano sulla “vita lavorativa” degli infermieri e che trasforma in un campo minato la loro quotidianità lavorativa.
E’ gravissimo che ad oggi la copertura per i reparti sprovvisti, durante la notte, venga garantita con un unico osa-ausiliario, che non sarebbe nemmeno sul posto ma sarebbe disponibile a chiamata telefonica per fornire l’assistenza di base e l’igiene personale a oltre 600 pazienti. Per gli infermieri costretti quindi ad un vergognoso demansionamento, perchè obbligati a svolgere anche gli incarichi degli Oss mancanti all’appello, una situazione paradossale, oltre che una realtà che incide con ulteriori aggravi sulla qualità dell’assistenza generando potenziali danni alla salute dei pazienti.
Tutto questo senza dimenticare che scarseggiano anche gli infermieri e che i pochi che ci sono devono portare a compimento le proprie elevate responsabilità, oltre ad affannarsi a compensare quello che dovrebbero fare gli Oss mancanti all’appello, come le attività in favore dei pazienti allettati, la loro vestizione, l’espletamento delle proprie funzioni corporali.
Dall’analisi dei turni delle degenze emerge con frequenza la presenza di due soli infermieri in turno per oltre 20 pazienti, con un rapporto di 1:12, ben lontano dal rapporto ottimale di 1:6.
La criticità è massima nei reparti e nelle Terapie Intensive dove durante la notte l’oss non è presente e dove gli infermieri finiscono con lo svolgere il proprio ruolo e anche quello degli Operatori Socio Sanitari.
Una situazione drammatica.
Lo sciopero messo in atto è ad oggi l’unica strada possibile per raccontare alla collettività e alle istituzioni che non è questa la sanità che vogliamo e che gli infermieri sono essere umani oltre che professionisti”.