Il ministro della Salute Orazio Schillaci, in occasione della presentazione dell’indagine conoscitiva sulla medicina di emergenza-urgenza alla Camera ha analizzato la situazione dei Pronto Soccorso italiani, ormai diventata una criticità su cui agire in tempi brevissimi.
Nel suo intervento, Schillaci, ha elencato una serie di punti su cui agire nell’immediato, ossia: “le urgenze da affrontare sono soprattutto la carenza di personale, la scarsa attrattività del comparto, gli accessi impropri, la sicurezza degli operatori.
Gli episodi di violenza sono un aspetto inaccettabile, tenendo poi conto che il 70% di chi subisce violenza sono donne. Un aspetto tra i meno qualificanti del Ssn. Lo scorso anno abbiamo inasprito le pene e potenziato i posti letto ma non è solo un problema di inasprimenti di pena, è un problema culturale. Chi va da un medico deve capire che quella persona è lì per prendersi cura di lui, è l’ultima persona contro cui rivolgere atti di violenza. Questo ovviamente non basta, occorre uno sforzo culturale e su questo siamo impegnati come ministero, per diffondere la cultura del rispetto e della fiducia per gli operatori sanitari.
Sul problema dell’attesa la soluzione è nel potenziamento nella medicina territoriale. Su questo ci sono i fondi del Pnrr. I pronto soccorso oggi sono a volte l’unico punto di riferimento del cittadino. Nel 2023 si sono registrati oltre 18 milioni di accessi, il 6% in più dell’anno precedente, di questi il 68% codici bianchi e verdi, e sono stimati 4 milioni di accessi impropri. Ma già laddove sono attive le case di comunità gli accessi impropri sono ridotti in maniera significativa. Sarà essenziale il contributo dei medici di famiglia, che sono e restano il primo filtro per il cittadino”.