A lanciare l’allarme, in vista delle imminenti ferie estive, è il sindacato Nursind di Novara: a mancare sarebbero oltre 100 infermieri all’ospedale Maggiore.
Una carenza, quella del personale infermieristico, che ormai è diventata una vera e propria emergenza in tutto il suolo italiano, tanto che anche le istituzioni stanno cercando in tutti i modi di arginare questo importante problema. Ma, almeno per ora, a nulla sembrano sono valse le misure messe in atto da Aziende Ospedaliere e Ordini Professionali, specie al Nord dove gli infermieri decidono di scappare nella vicina Svizzera.
Nel comunicato del Nursind, sezione novarese, si legge: “nell’ambito dell’osservatorio regionale sul piano straordinario delle assunzioni, che ha visto impegnate le segreterie regionali delle sigle sindacali, si è definito, congiuntamente alla Regione Piemonte, un fabbisogno aggiuntivo di personale infermieristico, oltre quello previsto per il normale turn over, per tutte le aziende sanitarie regionali, compresa l’AOU di Novara. Alla data del 29.02.2024, la dotazione organica contava un negativo di 47 infermieri, non sostituiti, e non recuperati a partire dalla data di nascita dell’osservatorio, che, precisiamo, ha esaminato tali dati solo a partire dal 30.06.2023, senza ovviamente tener conto delle risorse professionali fuoriuscite prima di questa data.
Da sottolineare inoltre, in merito a questi numeri, che l’azienda risulta essere stata maglia nera rispetto a tutte le altre aziende del Piemonte. L’accordo regionale sul piano straordinario delle assunzioni, ha certificato e autorizzato un finanziamento per poter procedere ad un fabbisogno aggiuntivo pari a 52 infermieri, non tenuto conto del fisiologico turn over per l’AOU di Novara, che, oggi, si ritroverebbe pertanto costretta, ad assumere oltre 100 infermieri, per garantire una idonea dotazione organica. Tale cifra deriva dalla semplice somma tra le sostituzioni del turn over e le risorse aggiuntive previste entro la fine dell’anno, obiettivo che lo stesso Assessorato alla Sanità ha conferito all’AOU. Le criticità presunte, relative lo svolgimento del maxi concorso di azienda zero, che attualmente, si è vista obbligata a sospendere le graduatorie, in attesa di giudizio per via di un ricorso, non aiuterà a colmare queste carenze, con conseguente aggravio dei carichi e delle condizioni di lavoro.
Non arriveranno nell’immediato, quelle indispensabili nuove risorse, e conseguentemente il rischio è che ne usciranno di più rispetto alle entrate previste, rendendo ancora più complessa la condizione relativa la gestione delle risorse umane, già di per se precaria. Nel corso di questi mesi, infatti, per via di altri pensionamenti e alcuni licenziamenti determinatisi per approdare in altre aziende pubbliche, ritenute evidentemente più allettanti, piuttosto che all’estero o nel privato, assistiamo ad una perdita continua di personale infermieristico.
Sussiste una non trascurabile problematica in termini di attrattività dell’AOU Novara, relativamente le condizioni lavorative e le possibilità di crescita professionale, e questo è testimoniato dal fatto che non sono molti gli infermieri che scelgono di essere assunti presso l’AOU di Novara. E’ sufficiente soffermarsi sull’albo pretorio aziendale per constatare l’elevato numero di determine di fine rapporto, trasferimenti o mobilità varie. Per l’AOU Novara, ospedale “hub” della rete ospedaliera Piemonte Nord Est, che si trova a servire un territorio (Area Omogenea di Programmazione ex DM 70/2015) con un totale di 828.680 residenti e che aspira, come indicato nel BILANCIO PREVENTIVO PROVVISORIO TECNICO ESERCIZIO 2024 delibera n.159 del 29/02/2024 “a garantire un’assistenza qualificata orientata ad accogliere e trattare tutte le patologie complesse dell’area sovrazonale anche per porre un freno alla mobilità passiva extraregionale, in particolare verso la confinante Lombardia”, si prevede un panorama poco confortante per il futuro, se non si decide di investire seriamente e adeguatamente sul personale infermieristico.
A tutto ciò si aggiunge la staticità di una contrattazione integrativa, che rispetto ad altre aziende, risulta essere assai difficoltosa, nell’ottenimento, per tutti i dipendenti, di giusti e adeguati riconoscimenti, che di certo, non aiutano a riempire le graduatorie per questa azienda”.