Parla l’infermiere che ha iniettato morfina: “Sono affranto, non so cosa sia accaduto”

Ha rilasciato un’intervista l’infermiere indagato per omicidio colposo dopo la somministrazione di morfina in una dose superiore di 10 volte rispetto alla prescrizione in STU.

L’infermiere 44enne di Avellino, a Feltre dopo aver vinto il concorso pubblico, ha parlato su Rai Uno, affermando: “Non ho parole per descrivere l’amarezza per quanto sia accaduto. Il nostro settore non è facile, ma non è certo che uno vuole del male alle persone. Ho conosciuto padre Luigi in ospedale, da quando l’ho visto la sua situazione già non era delle migliori. Io sono uno di quelli che più ha avuto cura di lui, anche le persone che lo venivano a trovare mi chiamavano come punto di riferimento.

E quanto accaduto, proprio per questo, mi ha scosso ancora di più: non avrei mai pensato che potesse succedere.

A volte purtroppo nel nostro lavoro ci sono dei blackout che non sono riconducibili a qualcosa in particolare, magari in un’emergenza accade che qualcosa sia più difficile da gestire. Ripeto: sono solo molto dispiaciuto dell’accaduto”

L’infermiere si è preso due giorni di ferie ed ancora non è stato raggiunto dal procedimento di sospensione della Direzione. Nei prossimi giorni sapremo anche i risultati dell’autopsia condotta sul corpo di Don Luigi.