32 Infermieri in arrivo negli ospedali e nei presidi territoriali dell’USL Umbria 2 dopo la firma della delibera da parte del Direttore Generale Piero Carsili.
E’ mediante queste assunzioni che si dovrebbe coprire, almeno in parte, il problema legato alla carenza di personale aggravato anche dalle ferie estive. Il problema, come dichiarato anche dal sindacato infermieristico Nursind, è che queste sono assunzioni a tempo determinato e che non bastano a coprire l’importante turnover nelle Unità operative e sul territorio.
Nel comunicato stampa si legge: “Accogliamo con soddisfazione l’annuncio dell’azienda Usl Umbria 2 riguardo l’assunzione di 32 nuovi infermieri a tempo determinato, destinati a potenziare la dotazione organica nei territori e negli ospedali, inclusi i presidi di Foligno e Orvieto. Apprezziamo l’impegno e la rapidità dimostrati dalla direzione generale nel portare a termine la procedura di reclutamento in tempi brevi consapevoli della necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea).
Tuttavia riteniamo che queste assunzioni a tempo determinato, seppur un passo nella giusta direzione, siano soluzioni palliative non sufficienti a risolvere i problemi strutturali e cronici. La precarietà di questi contratti non offre una soluzione duratura alle gravi criticità operative che continuano a mettere a dura prova il personale infermieristico e Oss.
Ad esempio le condizioni di lavoro presso il presidio ospedaliero di Orvieto sono insostenibili: la carenza di personale Oss, specialmente nei turni notturni e pomeridiani, aggiunge un carico di lavoro eccessivo agli infermieri, costretti a svolgere mansioni non loro, portando a demansionamento e compromettendo la qualità dell’assistenza. Questa situazione ha portato a minacce verbali da parte dei parenti dei pazienti, esasperati dall’inadeguata assistenza dovuta alla carenza di organico, creando un rischio crescente di aggressioni fisiche e mettendo seriamente in pericolo la sicurezza del personale.
Abbiamo sollecitato un incontro con il dirigente del servizio infermieristico (Sitro) per affrontare queste problematiche in modo collaborativo, senza ricevere finora alcuna risposta. Tale silenzio secondo noi rappresenta una mancanza di rispetto verso i professionisti che ogni giorno garantiscono la salute e il benessere dei cittadini. Il presidio ospedaliero di Orvieto è prossimo al collasso se non verranno adottate misure immediate per affrontare la carenza cronica di personale sanitario. Ci si chiede perché molti colleghi infermieri sentano la necessità di ‘fuggire’ da questo presidio e perché nessuno voglia andarci a lavorare. È una domanda che merita risposte urgenti e concrete.
Ribadiamo che è necessario un intervento strutturale e permanente, che includa assunzioni a tempo indeterminato, per garantire una stabilità lavorativa che possa davvero migliorare il benessere del personale e la qualità dell’assistenza sanitaria. Solo attraverso azioni concrete e durature si potranno affrontare e risolvere le criticità che mettono a rischio l’efficacia e la sostenibilità del nostro sistema sanitario.
Chiediamo con forza alla direzione della Usl Umbria 2 e alle istituzioni della Regione di prendere atto della gravità della situazione e di agire di conseguenza. Il benessere del personale infermieristico e la qualità dell’assistenza sanitaria devono essere priorità assolute. Se non verranno intraprese azioni concrete atte a migliorare il benessere lavorativo del personale infermieristico, e di conseguenza la qualità dell’assistenza erogata, il NurSind si riserva di segnalare la situazione alle autorità competenti e di proclamare lo stato di agitazione del personale“.