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Infermieri trattati come fantasmi nel DL liste d’attesa

In queste settimane sta tenendo banco il Decreto Legge 73/2024 in relazione alle liste d’attesa in sanità.

Nel testo viene messa in primo piano la figura dell’Infermiere ma le risorse che andrebbero destinate sono davvero povere ma non solo. Il Governo continua ad agire come se la risoluzione di tutti i problemi che affliggono il SSN possa essere risolta solo dai medici, quando sappiamo con certezza che gli infermieri sono tanto determinanti quanto i medici.

Il Nursing Up si è affidato alle parole di De Palma che, in un comunicato stampa, ha analizzato la situazione relativa proprio al decreto legge: “Veniamo a conoscenza che, da parte della maggioranza, e nello specifico di due esponenti di Fratelli d’Italia, i Senatori Satta e Mancini, tra i tanti emendamenti presentati presso la Commissione Sanità del Senato, al fine di integrare o modificare il decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, ovvero quello sull’abbattimento delle liste di attesa, ne è stato presentato uno che ci lascia davvero attoniti.

L’emendamento in questione,  il 4.0.2, che rientra tra quelli presentati da Fratelli d’Italia, prevederebbe, il condizionale è d’obbligo, la possibilità, di sbloccare parzialmente l’incompatibilità prevista per i medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (legge 412 / 1991), al fine, si legge “di aumentare la produttività e l’aumento del volume delle prestazioni e la conseguente riduzione delle liste d’attesa all’interno delle strutture del SSN”, permettendo quindi loro di interagire anche con le strutture sanitarie private accreditate. 

Accogliamo con  sorpresa e amarezza questa iniziativa, e ci auguriamo, vivamente, che questo Governo ci chiarisca, una volta per tutte, le proprie intenzioni sul futuro degli infermieri e delle altre professioni dell’area non medica.

Prendiamo atto, e non lo abbiamo mai nascosto, denunciandolo più volte alla collettività, che certa parte della politica continua a mettere al centro del proprio progetto esclusivamente la dirigenza medica, e in particolar modo, in relazione al recente piano di abbattimento delle liste di attesa, dimostra di non avere compreso che i medici, da soli, non possono certo risolvere la crisi della nostra sanità, ma, per ridurre i tempi biblici di esami, visite specialistiche e ricoveri, c’è bisogno dell’apporto di tutti i professionisti che compongono le equipe sanitarie.

In merito proprio alle liste di attesa, nella recente audizione in Senato, siamo stati quelli che hanno sollevato, e non è certo la prima volta, la necessità di sbloccare finalmente il vincolo di esclusività, allargando la libera professione anche agli infermieri ed ai professionisti ex legge 43/2006. 

Ci piacerebbe sapere, a questo punto, quando potremo leggere una proposta concreta che riguarda i professionisti dell’assistenza, nella speranza che, la libera professione degli infermieri e professioni sanitarie ex legge 43/2006, senza vincoli e ostacoli di alcun genere, al pari di quella dei medici, non resti solo una possibilità proficua per il sistema, ma purtroppo sottovalutata dalla politica.

Ci sentiamo trattati come veri e propri fantasmi, eppure ogni giorno dimostriamo “sul campo”, di meritare, legittimamente, forti di competenze ed esperienza, un ruolo da protagonisti nel presente e nel futuro del nostro Sistema Salute. 

No, signori, non siamo invisibili, ma forse qualcuno ancora non se ne è accorto”, conclude De Palma.