Regione Toscana: l’esperienza dell’ECMO pediatrico mobile

Un’esperienza molto interessante quella pubblicata dalla rivista l’Infermiere Online del sito istituzionale FNOPI in relazione all’utilizzo dell’ECMO pediatrico mobile in regione Toscana.

L’ExtraCorporeal Membrane Oxygenation (ECMO) è un dispositivo utilizzato per l’ossigenazione extracorporea a membrana, in quelle condizioni di grave e acuta insufficienza cardiaca e/o respiratoria potenzialmente reversibile,
refrattaria alla terapia medica e farmacologica convenzionale massimale. Nell’ultimo decennio a fronte di un
incremento della casistica sono state molte a livello (ad esempio in Germania da <300 casi nel 2010 a 2852 nel
2020) mondiale le strutture che hanno implementato questo servizio (Beckmann et al., 2022).

Il successo della terapia con ECMO si basa su un efficiente lavoro di squadra che coinvolge esperti di diverse specialità e discipline mediche, necessari per consentire di prendere le migliori decisioni possibili in merito alla diagnosi, al trattamento, alla gestione delle complicanze e alle cure di follow-up. Pertanto, l’organizzazione delle risorse umane e strutturali è fondamentale (Assmann et al., 2022). L’ ECMO Team è il gruppo multidisciplinare i cui professionisti sono in grado di impiantare e gestire un supporto meccanico avanzato, nei diversi scenari. Il circuito comprende tre elementi chiave una pompa, un ossigenatore e delle cannule d’accesso (una di drenaggio e una di re infusione).

Questo supporto può trovare indicazione in ogni fascia d’età anche nelle prime ore di vita, nelle quali gravi condizioni come l’ipertensione polmonare idiopatica, la sindrome da aspirazione da meconio o ancora l’ernia diaframmatica congenita sono patologie che, benché rare, possono necessitare dell’ECMO. Nella popolazione pediatrica invece
questo tipo di supporto si presta in condizioni tra cui l’insufficienza respiratoria da polmoniti necrotizzanti, miocarditi, cardiopatie congenite e cardiomiopatie che portano a shock cardiogeno, ma anche aritmie refrattarie alla terapia e shock settico.

Nell’ottobre del 2018, con una delibera ad hoc, la Regione Toscana ha riconosciuto L’Ospedale del Cuore di Massa
come centro di riferimento dell’ECMO pediatrico, regolamentando la “proiezione esterna” dell’ECMO Team che è
quindi diventato ECMO Team Pediatrico Mobile. Attualmente l’ECMO Team può essere allertato dai medici di altre
strutture sanitarie. All’ attivazione, il gruppo multidisciplinare, costituito da sei professionisti (due cardiochirurghi, un cardio-anestesista, un tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, un infermiere strumentista e un infermiere di anestesia), organizza il materiale e con un’ambulanza predisposta si reca sul luogo
di chiamata. I professionisti sanitari coinvolti nell’ECMO Team territoriale devono avere acquisito (durante
l’inserimento professionale) le competenze necessarie per l’impianto, la conduzione e la gestione dell’ECMO.

All’arrivo sul posto di chiamata ognuno dei professionisti predispone tutte le attrezzature di propria competenza (dal
circuito ECMO, ai farmaci per l’intubazione orotracheale, allo strumentario chirurgico, ecc.…) (Figura1). Dopo
un’attenta valutazione clinica, basata sulle indicazioni necessarie per l’impianto dell’ECMO (Labib et al., 2022),
questo viene impiantato, se necessario, e il paziente pediatrico viene trasferito all’Ospedale del Cuore di Massa
dove viene stabilizzato e prosegue il suo percorso clinico assistenziale. Da dicembre 2023 il Team pediatrico
toscano può contare anche su un’ambulanza dedicata, disegnata su misura in base alle esigenze del gruppo ECMO,
che consente di ridurre i tempi di intervento.

Con l’ampliamento delle indicazioni per il supporto ECMO, la creazione di una rete ExtraCorporeal Life Support (ECLS) è fondamentale. Per la fornitura di servizi sanitari di qualità, una squadra ECMO adeguatamente formata è solo un anello della catena di una rete ECLS ben funzionante.

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