Orazio Schillaci, Ministro della Salute, è tornato sul tema della carenza di personale infermieristico e delle manovre che potrebbero essere adottate per migliorarne la condizione lavorativa.
Schillaci, infatti, in un recente intervento avrebbe promesso l’abolizione del vincolo di esclusività che, purtroppo, resterà in vigore fino a Dicembre 2025, e una serie di incentivi economici concreti per migliorare l’attrattività della professione.
Ma, come sta accadendo fin troppo spesso in sanità, queste sembrano solo le ennesime promesse che puntualmente non verranno rispettate. E’ dello stesso parere anche il Nursing Up che in un comunicato stampa ha affermato: “Vorremmo prendere ad esempio il recente incredibile caso dell’Ausl Bologna, quello che ci racconta di ben 500mila ore di ferie accumulate da parte dei professionisti sanitari. E pensare che siamo di fronte ad una delle Regioni che, bene o male, tra luci e ombre, si presenta oggi con un sistema sanitario che “si regge a galla”.
Ebbene questi deficit rappresentano solo la punta dell’iceberg di una realtà sanitaria che, da Nord a Sud, non è mai stata così drammatica come quella che emerge ai nostri occhi negli ultimi 15-20 anni, con un costante e inesorabile peggioramento.
E allora ecco i turni massacranti fino a 17 ore consumati nei “pronti soccorsi trincee”, e quel profondo senso di frustrazione ,che come un un nodo alla gola che ti stringe sempre di più, ti richiama alla mente quella valorizzazione che, per gli infermieri e gli altri professionisti dell’area non medica, è un eterno “vorrei ma non posso” da parte di una politica tremendamente inconcludente”.
Ed è per questo che stentiamo a comprendere, nel vero senso della parola, “in che direzione voglia andare” il nostro Ministro Schillaci che, nel corso del recente convegno Fnopi-Crui, si è espresso sulle carenze e le irrisolte lacune della professione infermieristica.
Il Ministro, nel suo videomessaggio, propone, infatti, come soluzioni urgenti e concrete per ridonare appeal alla professione, e costruire l’indispensabile rilancio per migliorare la condizione degli infermieri, il rilancio dei corsi di laurea per ripartire dalle basi della formazione nonché, e lo afferma senza mezzi termini, che questo Governo sta lavorando sullo sblocco del vincolo di esclusività, e su lauti incentivi economici per gli infermieri.
Parole che, non ce ne voglia Schillaci, almeno per ora non corrispondono ai fatti, con il Ministro che poi, secondo noi, finisce con lo “sbandare paurosamente” nel suo discorso, quando cita il programmato piano di assunzioni di professionisti stranieri.
A questo punto dal Ministro ci aspettiamo risposte certe, senza cadere nella pericolosa banalità di promesse che restano tali. Ripartiamo dall’analisi delle sue dichiarazioni.
Sblocco vincolo esclusività per gli infermieri? Ci risulta per ora solo una norma farraginosa, con scadenza temporale al 31 dicembre 2025, piena zeppa di vincoli e ostacoli. E’ ben altra cosa la libera professione, al pari di quella dei medici, che abbiamo invocato da tempo per i professionisti dell’assistenza, in grado di rappresentare una soluzione realmente efficace per molti dei deficit che ci affliggono.
Incentivi economici? Alla luce di un contratto che non è ancora decollato, costruito su basi economiche che non compensano nemmeno l’inflazione , e che oltre tutto rischia di ristagnare nell’immobilismo, chiediamo adesso più che mai azioni concrete e prove tangibili, perché ci sono stipendi al palo da anni.
Assunzioni di professionisti stranieri, come gli indiani che arriveranno in Emilia Romagna a fine anno? E pensa davvero Schillaci che sia questa la soluzione a lungo termine per arginare la cronica carenza di professionisti?
Caro Ministro, con spirito di grande responsabilità ci confermiamo a disposizione, con le nostre conoscenze ed il nostro modesto apporto, a lavorare per un progetto serio e concreto, che al di sopra di ogni vessillo politico sia in grado di affrontare e risolvere l’ormai annosa questione di una reale valorizzazione dei professionisti dei quali scriviamo.
Certo è che, giunti a questo punto, ognuno di noi vuole sapere se gli infermieri le stanno veramente a cuore, e siano realmente al centro del progetto di questo Governo”, conclude De Palma.