La carenza di infermieri in Italia è ormai diventato un tema predominante in sanità ma, nonostante rappresenti un problema di fondata importanza, le istituzioni sembrano non aver ancora capito come arginarlo.
Nei mesi scorsi vi abbiamo parlato di come molti colleghi decidano di andare a lavorare all’estero ma non solo. In tanti, infatti, decidono di licenziarsi per lavorare nel privato o, addirittura, cambiano proprio lavoro.
Ed è l’allarme lanciato anche dal presidente dell’OPI di Macerata, Sandro Di Tuccio, che, in un’intervista rilasciata al quotidiano online “Il resto del Carlino”, ha affermato: “L’aspetto più inquietante è che, anche qui da noi, è iniziato un fenomeno già emerso in altre realtà . Ci sono infermieri che, nonostante la professionalità sviluppata, escono dall’Ordine perché cambiano lavoro, vanno a fare qualcosa di completamente diverso. Salvo casi particolari e rarissimi, non era mai accaduto.
Oggi, secondo la Corte dei Conti, la carenza di infermieri in Italia è di almeno 65mila unità , ma nei prossimi dieci anni, rispetto al decennio precedente, usciranno dalla professione, per raggiunti limiti di età , il quadruplo dei professionisti. Succede che questa professione non attrae più. Fare l’infermiere è difficile, complesso, e richiede enormi sacrifici familiari e sociali per una retribuzione ben al di sotto di quella di altri lavori meno impegnativi. Non c‘è da stupirsi, dunque, se poi i giovani scelgano altro”.