Riceviamo e pubblichiamo la storia di una nostra collega che, durante un turno, ha letteralmente salvato la vita ad una paziente, praticandole la manovra di Heimlich.
“Pomeriggio ordinario d’estate, reparto apparentemente tranquillo, pazienti che gironzolano per i corridoi tutto tace ed io come mio solito mi accingo a preparare la terapia ipoglicemizzante che precede l’arrivo della cena.
Guanti, mascherina, lego al volo i capelli e via col carrello in corsia. “Buonasera, a voi le solite caramelle delle 18:00″mi ringraziano e passo da una stanza all’altra maneggiando compresse e siringhe d’insulina, improvvisamente però sento delle urla provenire dalla camera 406..”AIUTO AIUTO mia madre sta soffocando“
Mi si annebbia la vista, sento tutta l’adrenalina possibile salire in circolo. Senza pensarci un attimo corro in camera e trovo la paziente E.R seduta ai bordi del letto che tossisce.
Cerco di tranquillizzare la figlia invitandola a chiamare nei corridoi qualche collega che potesse venirmi incontro, passano pochi secondi la tosse sparisce lasciando spazio ad un silenzio tenebroso, non ce più scambio d’ossigeno penso tra me e me, il volto della paziente inizia a diventare cianotico e nel panico più totale tra le urla delle pazienti presenti in stanza e della figlia, abbasso le spondine del letto in ginocchio da dietro le cingo i fianchi e tento in tutti i modi di praticarle la manovra di Heimlich.
Sono passati pochi minuti a me sembrano ore, fuori ci sono 25 gradi ma ne percepisco 40°, “Non posso avere paura devo mantenere la lucidità mi ripetevo” e proprio nel momento in cui pensavo di aver fallito vedo qualcosa uscire dalla sua bocca! La signora ritorna a tossire, riprende colorito, è salva!! È tutto finito io sono sudata fradicia ma rinata insieme a lei.
Eternamente grata al mio lavoro”!