Catania: oltre 30 mila euro di risarcimento per un infermiere demansionato

Nuova vittoria per un gruppo di infermieri vittima del fenomeno conosciuto come demansionamento.

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Catania, dott. Giuseppe Giovanni Di Benedetto, ha sentenziato la vittoria per gli infermieri dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, assistiti dall’avvocato del Nursind, ormai esperto in tematiche di demansionamento infermieristico.

Il giudice ha tenuto conto sia delle prove documentali che delle testimonianze. Rispetto a queste ultime, in particolare, ha ritenuto esaustive e dettagliate le testimonianze rese a favore dei ricorrenti mentre ha ritenuto poco attendibili e generiche quelle rese a favore dell’Azienda. Gli infermieri, infatti, avrebbero svolto in maniera marginale ed affrettata le attività proprie del profilo professionale per svolgere attività di assistenza diretta dei pazienti, in sostanza mansioni igienico, domestiche e alberghiere. 

Tutto ciò a causa della cronica carenza di personale di supporto e Operatori Socio Sanitari, nonostante l’Azienda ne fosse al corrente. Nella sentenza si legge: “…la situazione rappresentata incide sull’immagine della dignità professionale dei ricorrenti ed è tra l’altro anche facilmente visibile e rilevabile da parte dell’utenza che non riesce quindi a distinguere la figura dell’infermiere da quella degli altri profili impegnati nell’assistenza del paziente, quali appunto l’ausiliario OSS…”.

Il Nursind si è detto particolarmente soddisfatto attraverso un comunicato stampa rilasciato dal segretario territoriale, Salvatore Vaccaro: “Un’altra sentenza a favore degli infermieri si aggiunge alla battaglia sindacale per la conquista dei diritti negati ai professionisti della salute. Questa ulteriore sentenza pone il giusto freno contro il sistema demansionante delle aziende sanitarie che da anni sfruttano gli infermieri non assumendo OSS o assumendoli in misura insufficiente.

Il lavoro che stiamo facendo come sindacato è legato non tanto al risarcimento del danno quanto ad eliminare una piaga che ormai da troppi anni affligge la professione infermieristica ma ancora una volta si è reso necessario ricorrere alle vie giudiziarie”. 

Per quanto riguarda il risarcimento, il Giudice ha disposto, in favore degli infermieri ricorrenti, il risarcimento del danno non patrimoniale da parte dell’AO Cannizzaro nella misura commisurato al 10% per ciascun mese a decorrere dal 14 Febbraio 2012 sino al mese di Marzo 2022 e poi al 5% del trattamento retributivo mensile omnicomprensivo corrisposto ai ricorrenti nel periodo di permanenza ed effettiva presenza presso l’U.O.C. di chirurgia generale. Parliamo di diverse migliaia di euro per ogni infermiere, in alcuni casi si arriverebbe a superare i 30 mila euro.