Due infermieri per 40 pazienti: “Prepariamo anche la colazione, gli OSS non ce la fanno”

Una situazione davvero ai limiti della legalità quella denunciata dal sindacato USB e relativa alle condizioni lavorative di alcuni infermieri dell’ASST di Lecco.

Due infermieri per 40 pazienti, demansionamento continuo a causa della carenza di OSS, burnout e turni massacranti (a volte si lavora anche 15 giorni di fila senza riposi). Poi il Governo e le Istituzioni su meravigliano se gli infermieri, specie neo laureati, decidono di lasciare l’Italia per andare nella vicina Svizzera dove le condizioni lavorative non sono assolutamente paragonabili, così come gli stipendi.

Nella diffida dell’USB all’Azienda si legge: “Turni massacranti, a volte di due soli infermieri per 40 pazienti. L’Asst di Lodi non ha mai risposto a lettera, sollecito e diffida. Chiediamo un intervento urgente alla direzione sanitaria, che porti all’integrazione del personale in turno o alla riduzione temporanea dei posti letto, a tutela degli operatori sanitari e dei pazienti.

Si lavorano anche 15 giorni di seguito senza pausa e più notti consecutive senza riposo, tanto da preoccuparsi del rischio di danneggiare i 40 ospiti del piccolo ospedale di Sant’Angelo. Nel timore di sbagliare per la stanchezza, o semplicemente lasciando un degente per ore, senza cambiarlo, perché si deve dare la priorità a chi ha problemi più gravi, che non siano quelli di preservare la dignità del malato. Tra un’ala e l’altra dell’ospedale c’è un vasto atrio di 50 metri di uso comune e se c’e’ un’urgenza in una delle due, si rischia di lasciare scoperta l’altra, affidandola solo agli operatori socio sanitari, che non hanno le competenze per gestire alcune attività.

La pausa pranzo non esiste, magari sgranocchiamo qualcosa di veloce tra una terapia e l’altra, mentre ci bombardano di richieste. A volte prepariamo le colazioni, perché gli oss non ce la fanno, dovendo anche lavare venti persone e sempre mentre somministriamo le terapie. L’azienda afferma che non può fare nulla, perché i concorsi vanno deserti ed è vero. Ma allora riduciamo i posti letto. Quello però, lo sappiamo, non si può fare, perché altrimenti saltano i guadagni.

Il tutto per uno stipendio di 1700 euro lordi. E allora, chi può, è normale che si vada in Svizzera o in Paesi”.