Nei giorni scorsi ha fatto molto scalpore la decisione di rendere la professione dell’operatore socio sanitario come usurante, mentre per quella infermieristica non è stato così.
Sulla vicenda è intervenuto l’OPI di Taranto che, in un’intervista rilasciata a Quotidiano Sanità, ha dichiarato: “nei giorni scorsi è stato approvato alla Camera dei deputati un ordine del giorno per il riconoscimento del lavoro usurante per gli Operatori Socio Sanitari. Già nei mesi scorsi con una nota inviata a tutti Parlamentari della Repubblica italiana, ai Consiglieri regionali eletti nella provincia di Taranto e ai Partiti e Movimenti politici, avevo chiesto l’approvazione di una legge che riconosca la Professione infermieristica come lavoro usurante.
La Professione infermieristica oltre ad essere riconosciuta come “Professione intellettuale”, rientra tra le “Professioni d’aiuto” ovvero quelle più esposte al burnout ovvero la sindrome stress lavoro-correlato. È oramai a tutti nota la grave carenza di personale che da anni logora tutte le Professioni d’aiuto costrette ad un super lavoro in condizioni di forte disagio e quindi stress lavoro-correlato.
Abbiamo reparti stracolmi di pazienti con posti letto oltre la normale capienza, ovviamente senza alcun incremento di personale; i Pronto Soccorso e tutto il Sistema emergenza-urgenza è orami al collasso.
Gli infermieri sono la colonna portante del SSN e sono al centro del processo assistenziale in ogni articolazione dell’organizzazione del lavoro: operano nell’ambito della prevenzione e promozione della salute, nel sistema di emergenza-urgenza, a livello ospedaliero, territoriale, domiciliare, nei servizi di Salute mentale e nelle dipendenze patologiche, ovvero in tutti i sistemi nevralgici del Sistema salute.
È arrivato il momento consegnare agli infermieri il dovuto riconoscimento, ovvero quanto è già riconosciuto ad altre Professioni o mestieri, ovvero la connotazione di “lavoro usurante”.
Gli infermieri operano in un sistema multidisciplinare con le altre Professioni sanitarie e con gli Operatori Socio Sanitari; pertanto, è inevitabile che questo doveroso riconoscimento, essendo legato all’usura psico-fisica connessa all’esercizio professionale, avvenga per tutte le Professioni sanitarie e le Professioni d’aiuto.
Chiederò agli altri Ordini del mio territorio di supportare la mia iniziativa per far sì che le tante parole spese dai Politici durante la pandemia si traducano in fatti concreti. Gli infermieri non sono e non saranno mai eroi, c’ho sempre tenuto a precisarlo: gli infermieri sono Professionisti laureati e con formazione post base che prestano attività nel SSN.
La parola “eroi” è stata molto strumentalizzata e utilizzata a sproposito in questi anni. Ad essere stato eroico è solo il lavoro degli infermieri nella fase di emergenza sanitaria dove tutto il sistema era al collasso e il personale era sprovvisto di presidi per la sicurezza e di ogni strumentario per fronteggiare la pandemia.
Anche oggi, visto il blocco delle assunzioni e la grave carenza di personale, possiamo considerare eroica l’abnegazione e lo spirito di servizio degli infermieri che per evitare l’implosione del sistema, prestano in condizioni di forte disagio e stress la propria opera a tutela del Cittadino”.