Pesaro: infermieri in turno anche 16 ore consecutive senza stop

L’intera categoria infermieristica italiana sta attraversando un momento storico davvero difficile.

Stipendi bassi, demansionamento, turni massacranti che si riflettono sull’attrattività della professione e la fuga verso paesi in cui questa figura viene riconosciuta sia economicamente che professionalmente. E mentre in Italia le istituzioni hanno deciso di non intervenire sull’aspetto fondamentale (lo stipendio, ndr), la Svizzera ha aumentato non solo gli stipendi ma si prepara ad una campagna di reclutamento di infermieri italiani volta a potenziare anche la sanità territoriale.

Dopo il caso emblematico delle 17 ore consecutive di lavoro sostenute da un’infermiera a Nocera Inferiore, arrivano la denuncia degli Infermieri di Casa Aura, Pesaro, costretti a lavorare 16 ore consecutive senza neanche una pausa.

A segnalare la situazione difficile e al limite del legale, la consigliera del PD Micaela Vitri. In una nota ha denunciato le condizioni di lavoro degli infermieri, affermando: “Santa Colomba, situazione insostenibile per gli infermieri, tra doppi turni e ferie saltate. La Regione si faccia carico dei problemi sanitari invece di creane di nuovi.

Sanità fuori controllo, tanto che nelle residenze per anziani si chiede persino agli infermieri di rinunciare alle ferie e fare doppi turni. Situazioni come quella che stanno vivendo ora a Casa Aura a Santa Colomba, dove il personale sta lavorando persino due turni consecutivi da mattino a notte, dovendo prendersi cura di ben 82 ospiti. Non è tollerabile che la Regione non abbia programmato adeguatamente il periodo di ferie estive per il personale infermieristico. Così come non è accettabile la motivazione di questa gravissima situazione: “carenze strutturali”.

Le ferie non solo sono un diritto ma anche un periodo di riposo necessario per tutti, soprattutto per chi ogni giorno deve affrontare con professionalità tutto quello che comportano le malattie, i decorsi di cura e il dolore di tante persone. Il senso di responsabilità e di abnegazione del personale sanitario lo conosciamo ma diventa comprensibile perché molti si stiano licenziando per scegliere di lavorare con i privati“.