OPI Catania replica alle presunte irregolarità elezioni

3 settimane ago

Il Presidente dell’OPI di Catania ha finalmente risposto alla denuncia del gruppo “Ordiniamoci” in relazione alle presunte irregolarità nell’elezione del Consiglio Direttivo.

Nella nota, pubblicata dal quotidiano online LiveSicilia, si legge: “Le elezioni sono state indette, con convocazione della prima Assemblea elettorale per l’1 settembre 2024, nel rispetto più rigoroso dei termini di legge, mediante deliberazione del Consiglio Direttivo del 29 luglio 2024 (la normativa di settore impone che la delibera di convocazione debba essere assunta almeno trenta giorni prima dell’Assemblea).

La indizione delle elezioni, con la relativa convocazione dell’Assemblea elettorale, è una prerogativa assegnata dalla legge al Presidente uscente e la determinazione del Presidente viene trasfusa in una deliberazione del Consiglio Direttivo al solo fine di assumere l’impegno di spesa per i necessari incombenti.

In materia il Consiglio Direttivo non ha potere decisionale, rimesso al Presidente uscente, e si limita a prendere atto della determinazione del Presidente, ragion per cui è pretestuosa e speculativa ogni critica o accusa relativa al difetto di specificità dell’ordine del giorno del Consiglio Direttivo del 29 luglio 2024, che, comunque, prevedeva la programmazione delle attività dell’Ordine per il mese di settembre.

Come è noto, l’ordine del giorno ha la funzione di informare preventivamente i Consiglieri per discutere e deliberare su materie rimesse alla competenza del Consiglio Direttivo, ma non svolge alcuna funzione nel caso in cui il Consiglio Direttivo è chiamato soltanto a prendere atto di una decisione rimessa alla esclusiva determinazione del Presidente).

La convocazione dell’Assemblea elettorale, sempre nei termini di legge (venti giorni prima della data stabilita per l’Assemblea elettorale), è stata spedita a tutti gli iscritti (circa 6.400 infermieri) con posta prioritaria in data 12 agosto 2024 e ricevuta dagli interessati il giorno successivo.

Tanto che il giorno 13 agosto 2024 numerosi esponenti della lista Ordiniamoci, con contegni ed atteggiamenti (poi proseguiti anche nei giorni successivi) degni di valutazione in separata sede, hanno letteralmente assediato gli uffici dell’Ordine, costringendo l’impiegata a chiedere il supporto delle forze dell’ordine per garantire la sua sicurezza e per poter chiudere l’ufficio (con tre ore di ritardo rispetto al suo consueto orario di lavoro).

Risulta, pertanto, speciosa e pretestuosa ogni illazione relativa al fatto che la convocazione non sia stata inviata tramite posta certificata, ma mediate posta prioritaria (mezzo consentito dalla legge in alternativa alla posta certificata).

Il Presidente uscente, unico soggetto abilitato dalla legge alla autentica delle firme degli aspiranti candidati e dei sostenitori di lista, al fine di procedere con ordine ed evitare la bagarre creata ad arte da numerosi sostenitori della lista Ordiniamoci, ha programmato orari e giornate per espletare la sua funzione e, a richiesta di alcuni iscritti e di alcuni stessi esponenti della lista Ordiniamoci, ha senza alcuna remora fissato nuovi orari e prolungato quelli già programmati originariamente per consentire a tutti i richiedenti di partecipare alla competizione elettorale.

Solo la superficialità ed il pressappochismo degli esponenti della lista Ordiniamoci (bravissimi a creare disordini e a presentare denunce ed esposti a destra e a manca, ma incapaci ad organizzare la presentazione di una lista nel rispetto della legge) ha loro impedito di completare le procedure preparatorie per la partecipazione alla competizione elettorale.

Ma di ciò possono dolersi soltanto con loro stessi.

La presentazione di esposti e denunce di cui si non si conosce allo stato il tenore e la ferma volontà dell’Ordine di procedere a sua volta ad investire la competente Autorità Giudiziaria della valutazione di tali fatti e circostanze,  impedisce al sottoscritto di affrontare l’argomento in questa sede, riservando i necessari approfondimenti presso le competenti sedi”.