All’AST di Macerata sta riscuotendo grande successo la sperimentazione di una nuova figura infermieristica.
L’Infermiere di Transitional Care è quella figura che si occupa del paziente nella transizione tra ospedale e territorio in modo da garantire l’assegnazione al setting assistenziale più appropriato, che si tratti di cure intermedie, RSA, residenze protette, hospice, assistenza domiciliare. Ma non solo, questo professionista si occupa a tutto tondo anche del paziente dall’accesso in Ospedale al ricovero.
Si evita, in questo modo, la frammentazione e non continuità dell’assistenza, favorendo la dimissione in sicurezza e in tempi appropriati e riducendo la degenza ospedaliera e il ricorso a re-ospedalizzazioni.
Questa figura è stata inserita nell’elenco dell’Osservatorio Agenas per le buone pratiche dell’anno 2023.
Come riportato dal quotidiano online “PicchioNews”, il Direttore Generale ha analizzato la figura, affermando:
“Il percorso prevede che il paziente al momento del ricovero venga subito preso in carico dall’infermiere, che valuta i bisogni e la complessità clinico-assistenziale attraverso il modello Itc, metodo che consente una valutazione della situazione esistente e delle eventuali problematiche presenti. Durante la degenza è possibile così attivare precocemente i percorsi e le risorse socio-sanitarie (distretto e ambito territoriale) utili ai familiari e al caregiver per la buona gestione del paziente fragile.
Nell’anno 2023 sono stati presi in carico nell’Ast di Macerata 1814 degenti nei diversi setting assistenziali: Geriatria, Medicina, Neurologia e Ortopedia, solo per citarne alcuni. Il Transitional Care Infermieristico determina un’assegnazione delle risorse professionali necessarie per una gestione ottimale del paziente e permette di monitorare costantemente l’appropriatezza e la complessità assistenziale. Infatti, consente fin dal ricovero di attivare il percorso di cura più adeguato ai bisogni di salute della persona e di poter conoscere in anticipo, con riduzione conseguente dei tempi di degenza, l’assistenza socio-sanitaria più appropriata per il paziente al momento della dimissione ospedaliera.
Questo modello organizzativo rappresenta una concreta attuazione di come la sanità pubblica nei prossimi anni dovrà organizzarsi attraverso percorsi capaci di creare reali integrazioni tra presidi e articolazioni socio sanitarie territoriali, come le Cot, l’ospedale di Comunità , le Cure Intermedie e le diverse Residenzialità , oltre all’assistenza domiciliare integrata. Un sistema che garantisca una risposta efficace alle fragilità e alle cronicità ”.