Un accordo finanziato per 1,3 milioni di euro e che, si spera, possa aiutare i paesi membri dell’Unione Europea a trattenere gli infermieri nel proprio paese, evitandone la fuga verso Svizzera e Arabia Saudita tra tutti.
Ma cosa prevede nello specifico? La FNOPI, in un comunicato stampa, ha chiarito punto per punto a cosa serviranno le risorse economiche: “L’accordo con l’OMS si riferisce a un tipo specifico di contratto utilizzato dall’Unione Europea per assegnare finanziamenti a vari enti, in genere per l’attuazione di azioni o progetti specifici in linea con le politiche e gli obiettivi dell’UE.
Questi accordi sono spesso utilizzati per sovvenzioni e sostegno finanziario forniti dall’UE alle organizzazioni internazionali.
Il progetto sarà guidato e gestito dall’OMS Europa in stretta collaborazione con la direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione (DG SANTE).
L’attuazione dell’azione si basa sull’esperienza dell’OMS e sulle competenze e capacità tecniche interne nell’area dell’assistenza infermieristica, sulla politica e pianificazione del personale sanitario e sulle capacità di gestione dei programmi operativi degli uffici nazionali e regionali.
L’OMS Europa e la Commissione coinvolgeranno attivamente le autorità nazionali, le associazioni infermieristiche europee, le loro organizzazioni partner nazionali e altre parti interessate dei sistemi sanitari, comprese le parti sociali. Verrà istituito un comitato direttivo congiunto del progetto OMS-DG SANTE per fornire supervisione, responsabilità e direzione generale del progetto.
L’azione riguarderà tutti gli Stati membri dell’UE. Attualmente esistono carenze di personale sanitario in tutti i paesi (in particolare infermieri e professionisti dell’assistenza primaria), aggravate dallo squilibrio tra domanda e offerta di competenze e dalla distribuzione non uniforme della forza lavoro sanitaria tra paesi e al loro interno (rurali/urbane, capitali/provincie). Particolare attenzione sarà data a quei paesi con carenze significative di operatori sanitari e, in particolare, carenze di infermieri.
I team dell’OMS, della DG SANTE e delle organizzazioni partner europee che lavorano con gli infermieri nella regione europea, avvieranno nei prossimi mesi consultazioni con gli Stati membri sui paesi partecipanti e i partner nazionali.
All’inizio del 2025 si terrà un evento per informare sul progetto e sui diversi flussi di lavoro.
Se da un lato negli ultimi dieci anni è aumentata la densità di medici e infermieri, dall’altro è aumentata anche la domanda di cure a causa dell’invecchiamento della popolazione.
La carenza di infermieri in almeno la metà degli Stati membri dell’UE è diventata grave.
In media, nell’UE ci sono 8,5 infermieri ogni 1.000 abitanti. I dati a livello nazionale mostrano un’ampia variazione nella distribuzione degli infermieri: il numero di infermieri attivi varia da 0,9 a 18,9 per 1.000 abitanti. Il recente Rapporto sullo sviluppo sociale europeo pubblicato dalla Commissione Europea, mostra anche che il livello di tensione lavorativa per gli infermieri è al 61%, il doppio della media UE.
Inoltre, gli infermieri segnalano alcuni dei livelli più elevati di rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro (69%) e solo il 40% ritiene di essere stato pagato equamente in relazione ai propri sforzi e risultati”.