Barbara Guidolin, senatrice del Movimento 5 Stelle, da sempre attiva verso gli infermieri, è stata intervistata dal quotidiano Nursind Sanità in merito all’introduzione della nuova figura dell’assistente infermiere.
Nell’intervista si legge: “io sono d’accordo che si voglia creare una evoluzione dell’operatore sociosanitario per ridistribuire meglio i compiti e colmare i buchi che si creano nelle attività all’interno delle strutture, ma per svolgere attività di tipo sanitario e dare vero supporto agli infermieri devi essere inquadrato all’interno delle professioni sanitarie, altrimenti non lo puoi fare. Infatti, la figura dell’Oss con formazione complementare, creata nel 2003, anche allora in Conferenza Stato-Regioni, che ricalca sostanzialmente quella di cui si parla in questi giorni, non ha trovato spazio.
Chi opera nei reparti sa bene che spesso l’infermiere si occupa di un alto numero di pazienti insieme a un gruppo di Oss, ma gli operatori non possono, banalmente, somministrare le medicine ai pazienti, senza la supervisione dell’infermiere. Questa situazione porta spesso gli Oss a svolgere funzioni al limite della legalità . Solo se diventa una vera figura sanitaria potrà dare il giusto aiuto all’infermiere, che avrà anch’egli modo di crescere professionalmente, assumendo maggiori responsabilità ”.
Sul nome della nuova figura, Guidolin crede che sia sostanzialmente sbagliato chiamarla Assistente Infermiere: “Forse assistente e basta… Altrimenti sembra subordinato all’infermiere e viene criticato perché induce a pensare che lo possa sostituire, ma non è così. L’infermiere, da quando è un laureato, non può essere rimpiazzato da una figura che ha una formazione più bassa.
Gli Oss hanno competenze di base per soddisfare i bisogni primari di assistenza. L’assistente infermiere deve piuttosto migliorare l’organizzazione degli ospedali e delle Rsa, alleggerendo l’infermiere in alcune mansioni, per rendere così migliori le cure che garantiamo ai cittadini. A questo dobbiamo puntare”.