Come già avvenuto per il corso di laurea triennale in Infermieristica anche per le Lauree magistrali si verifica un crollo netto delle domande per il 2024.
Nel report inviatoci da Angelo Mastrillo, Docente in Organizzazione delle Professioni Sanitarie, si registra un calo del 10% rispetto all’anno scorso nonostante fossero stati messi a bando più posti. Questo calo rappresenta, in maniera sempre più importante, la fotografia dell’attuale crisi delle professioni sanitarie in Italia.
Si terranno venerdì 27 settembre in ambito nazionale per le 35 Università statali gli esami di ammissione ai 98 Corsi delle 5 Classi di Laurea Magistrale per le Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche, della Riabilitazione, Tecnico Assistenziali-Diagnostiche e della Prevenzione. Le altre 4 Università non statali hanno svolto/svolgeranno gli esami in date diverse: Milano S. Raffaele il 7 settembre, Humanitas il 20, Roma Cattolica il 30 e Roma Campus Biomedico il 4 ottobre.
Sono in totale 13.957 i professionisti che hanno presentato domanda su 3.940 posti a bando di cui la maggioranza, 2.147 posti (54%), sono per Infermieristica-Ostetrica. La rilevazione dei dati, che è resa possibile grazie alla disponibilità e collaborazione da parte di tutte le Università, evidenzia in generale un calo medio del -9,7% delle domande presentate nelle Università, da 15.461 dello scorso anno alle attuali 13.957, un trend ben diverso e all’opposto dell’aumento del +6,3% del precedente anno 2023 sul 2022 e in linea al calo del -3,7% registrato sulle Lauree triennali.
Va tuttavia segnalato che si rileva l’ulteriore aumento dei posti a bando con +6,5%, da 3.699 a 3.940, con un rapporto delle domande su posto (D/P) pari a 3,5 che scende dal 4,2 del 2023. Siamo al 21° anno di attivazione dei Corsi di Laurea Magistrale, dall’anno 2004 al 2024 durante i quali i posti messi a bando sono stati 49.469, meno dei 70.246 chiesti dalle Regioni (-29,6%), con una media di 2.356 posti/anno. Di fatto, il numero di 3.940 posti del 2024 è decisamente insufficiente rispetto all’incremento del fabbisogno indicato dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha aumentato da 10.248 dello scorso anno a 10.512, ed è inferiore anche alle attuali 13.974 domande di iscrizione.
Le Lauree Magistrali hanno tra i tanti scopi quello di formare i Dirigenti delle Professioni sanitarie e i Direttori e Docenti per i Corsi di Laurea triennale e Magistrale. Nei 18 anni dal 2004 al 2022 ne sarebbero stati formati circa 33 mila, con media annuale di 1.833 di cui circa la metà, 900, sono per la classe Infermieristica-Ostetricia.
Guardando nello specifico le domande per ognuna delle 5 Classi di Laurea Magistrale, si rileva:
- I Classe Infermieristica-Ostetrica, -8,7%, da 12.095 domande (D) dello scorso anno (posti 1.914)
alle attuali 11.044 su 2.147 posti (P). Pertanto, il rapporto D/P è oggi di 5,1 a fronte di 6,3 dello
scorso anno; va segnalato tuttavia un aumento medio nazionale dei posti del +12% (da 1.914 a
2.147). Il rapporto D/P medio di 5,1 è diverso fra le Università del Nord con 5,0, del Centro 4,7 e 5,8
del Sud. - II Classe Riabilitazione -20,1% da 1.753 dello scorso anno a 1.400 su 795 posti. Rapporto D/P di
1,8 più basso del 2,2 dello scorso anno, con riduzione media dei posti del -1,9% da 810 a 795. - III Tecnico Diagnostica +14,4%, da 644 dello scorso anno a 737 su 610 posti. Rapporto DP di 1,2
come lo scorso anno, con aumento medio dei posti del +14%, da 537 a 610, per effetto dell’aumento di 2 nuovi Corsi delle Università di Catanzaro e di Cagliari. - III Tecnico Assistenziale -7,1%, da 184 dello scorso anno a 171 su 113 posti come lo scorso anno. Rapporto D/P di 1,5 superiore a 1,6 dello scorso anno, a parità dei 113 posti a bando.
- IV Prevenzione -22,9%, da 785 dello scorso anno a 605 attuali su 275 posti. Rapporto D/P di 2,2 minore del 2,4 dello scorso anno, con riduzione media dei posti del -15%, da 325 a 275.
Per quanto riguarda la situazione delle Università fra le varie Regioni (Tab. 3) ci sono differenze fra le 5 con domande in aumento, come Friuli-Venezia Giulia +16,1% da 224 a 260 su 30 posti e D/P 8,7; Umbria +15,7% da 254 a 294, con D/P 3,9 che era di 3,3; Molise +87,2% da 172 a 322, con D/P 3,3 che era di 2,4, Campania +3,5% da 1.247 a 1.291 su 245 posti con D/P di 5,3 e della Sardegna +47%, da 557 a 818 su 150 posti a bando, con D/P 5,5 che era di 3,7.
Al contrario sono in calo tutte le altre 12 Regioni, in ordine geografico i valori medi: Piemonte con -7,1%, da 717 a 666 su 178 posti a bando con rapporto D/P di 3,7; Lombardia -14,2% da 1.413 a 1.273 su 322 posti a bando e D/P 3,8; Veneto -19,1% da 1.029 a 832 su 223 posti e D/P di 3,7; Liguria -32,4% da 392 a 265 su 85 posti a bando con rapporto D/P di 3,1; le Università dell’ Emilia- Romagna -16% da 1.440 a 1.210 su 344 posti e D/P 3,5; Toscana -16,4% da 1.107 dello scorso anno alle attuali 926 su 278 posti e D/P 3,3; Marche -31,9% da 552 a 376 su 145 posti e D/P 2,6; quindi le 4 Università del Lazio -6,2% medio, da 2.356 a 2.211 su 716 posti e D/P 3,1; dell’Abruzzo -18,4% da 1.003 a 818 su 234 posti e D/P 3,5; Puglia -22,8% medio da 976 a 753 su 179 posti e D/P 4,2 che era 5,2 lo scorso anno; Calabria con -7,3% da 579 a 537 su 165 posti con D/P 3,3 che era 5,0 e della Sicilia -18,9% da 1.443 a 1.170 su 473 posti a bando e D/P 2,5 che era di 3.0.