Rinnovo CCNL Sanità: per Infermieri si prospetta aumento di circa 35 euro mensili

Proseguono molto a rilento le trattative relative al rinnovo del CCNL Sanità 2022-2024 a causa delle risorse economiche limitate.

Nella giornata di oggi sono stati comunicati i probabili aumenti mensili da parte dell’ARAN, ovviamente insufficienti per arrivare ad una firma decisiva. Si parla di circa 135 euro mensili di aumento per gli infermieri ai quali, però, andrebbe detratta l’indennità di vacanza contrattuale già corrisposta a partire da dicembre 2023.

A questo punto l’aumento medio si attesterà sui 35 euro mensili, una vera e propria “miseria” rispetto a quanto richiesto dai sindacati e dagli addetti ai lavori. Il Nursing Up, in un lungo comunicato stampa, ha commentato l’incontro: “Ma vi è di più, perché il meccanismo proposto da ARAN per l’incremento del tabellare con quota secca, da Nursing Up prontamente contestato, porterà ad una penalizzazione dei dipendenti con maggior numero di anni di servizio, che percepiranno fino a € 16 in meno rispetto agli altri.

Peraltro, in barba a una concreta e fattiva valorizzazione delle professioni sanitarie, Nursing Up ha anche contestato, al tavolo, che la differenza di aumento mensile dello stipendio fondamentale proposto ai sindacati tra un infermiere, un’ostetrica, un fisioterapista e un operatore dell’area sottostante (quella degli assistenti) è di miseri € 8 al mese.

Con queste cifre, è addirittura possibile ipotizzare che, se oggi esistesse già un assistente infermiere, verosimilmente collocato nell’area degli assistenti, la differenza di aumento tra il suo stipendio e quello di un infermiere sarebbe di soli € 8 al mese, o al massimo € 15, se la contrattazione decidesse di inserirlo nell’area degli operatori. 

Per non parlare poi del tanto enfatizzato aumento dell’indennità di specificità infermieristica e quella di operatività dei servizi, perché, con le risorse a disposizione, temiamo che le buone premesse volute dal Comitato di Settore nel suo Atto di Indirizzo si tradurranno in pochi spiccioli.

Alla fine, ciò che è emerso oggi, è che le risorse a disposizione di questo contratto non consentono in alcun modo di valorizzare le professioni sanitarie e più in generale gli altri dipendenti del SSN.

Nursing Up ha pertanto confermato, punto per punto le richieste e le contestazioni mosse in occasione della seduta del 29 luglio scorso, ultimo faccia a faccia prima della pausa estiva. 

Questo è davvero il momento di svegliarsi non possiamo certo accettare di veder maturare un contratto che rischia di passare sopra le nostre aspettative e che finirebbe con il ledere i nostri sacrosanti diritti di valorizzazione, fin troppo a lungo disattesi.

Riteniamo di essere di fronte ad ipotesi di modifica decisamente peggiorative rispetto all’ultimo CCNL. Ed è per questo che intendiamo chiedere la mobilitazione delle istanze rappresentative dei professionisti sanitari ai vari livelli.

Abbiamo la sensazione di leggere un triste e fin troppo già visto copione teatrale dove, da un lato, Governo e Regioni dicono ai cittadini di aver impartito perimetri di azione finalizzati a valorizzare e riconoscere il valore, le competenze ed il disagio delle professioni sanitarie nell’ambito del nuovo CCNL, mentre dall’altra parte, in assenza di risorse, al tavolo di contrattazione  ci giungono proposte che, al di là di mere enunciazioni ad effetto, finiscono con il lasciare noi professionisti sanitari con un pugno di mosche nelle mani. 

A tutto il tavolo contrattuale, Nursing Up ha  ribadito e chiesto, una volta per tutte, il coraggio di restituire dignità al lavoro delle professioni sanitarie, ma questo non si ottiene se non si interviene in modo concreto, portando avanti il lavoro iniziato con il CCNL 2019/21, ovvero continuando quell’opera di avvicinamento degli istituti del contratto destinato alle professioni sanitarie, verso quello della dirigenza medica.

Al Governo, ed alle Regioni, il  Nursing Up chiede che  vengano individuate le risorse aggiuntive necessarie per valorizzare le professioni sanitarie: almeno 653 milioni di Euro per le professioni sanitarie, delle quali 453 per il raddoppio delle indennità di specificità infermieristica, e sua estensione alle ostetriche, e per l’indennità di operatività dei servizi, e 200 milioni per le ulteriori  indennità degli altri sanitari.

Di fronte a questo stato di cose, Nursing Up sente forte il dovere di dare ulteriore impulso alla Manifestazione Nazionale di protesta già proclamata per il prossimo 20 novembre a Roma, di chiamare a raccolta ed invitare tutte le istanze rappresentative delle professioni sanitarie, ma anche delle associazioni dei cittadini, delle associazioni professionali, società scientifiche, organizzazioni sindacali, ed ogni altro ente associativo che si occupa di tutela delle professioni sanitarie, infermieristiche, ostetriche e delle altre specificità, affinché il prossimo 20 di novembre si giunga a condividere un’azione corale di protesta, capace di far comprendere, una volta per tutte, quanto vale e quanto impatta il nostro lavoro nelle aziende e negli enti del SSN”.

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