Muore infermiere di 42 anni: “Carichi di lavoro ingestibili”

Un infermiere bolognese di 42 anni è morto qualche giorno fa. Lavorava in Medicina d’Urgenza all’Ospedale Maggiore.

L’uomo si sarebbe tolto la vita nel tardo pomeriggio di venerdì sera, nella propria casa. A trovare il corpo la sorella, dopo che i familiari avevano provato a mettersi in contatto con Stefano senza ottenere risposta per tutto il giorno.

A darne la notizia la FIALS che, oltre a unirsi al lutto della famiglia, ha voluto mettere l’accento su quello che sta diventando un fenomeno sempre più importante in sanità: “Non sono ancora chiare le motivazioni del gesto estremo, ma sappiamo che i lavoratori dell’ospedale Maggiore sono in continua pressione a causa della carenza di personale, dei doppi turni e dei carichi di lavoro ingestibili.

Questo aumenta in maniera esponenziale lo stress da lavoro correlato, che può generare burnout (un insieme di sintomi che deriva da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo, ndr) depressione, ansia ed istinti suicidi”.