In Veneto la carenza di infermieri sta diventando particolarmente importante.
Negli ultimi mesi, infatti, tantissimi infermieri hanno deciso di dimettersi dall’impiego pubblico, seguendo un po’ quello che sta accadendo nel resto della penisola, andando a lavorare nel privato e decidendo di abbandonare del tutto la professione per dedicarsi ad altre attività lavorative.
Nella regione veneta il grido d’allarme è stata lanciato dal Nursing Up che chiede alla regione di individuare delle soluzioni attuabili nell’immediato futuro per aumentare l’attrattività della professione, valorizzandola non solo con la formazione ma anche economicamente.
Guerrino Silvestrini, responsabile Nursing Up Veneto ha affermato: “Questa fotografia attesta e conferma che il nodo cruciale è dato dal basso livello organizzativo che non prevede e non consente un reale sviluppo professionale dell’infermiere. Parliamo dello skill mix nel lavoro di reparto, dove ogni competenza deve intersecarsi all’altra ma, spesso e volentieri, l’infermiere non riesce ad esprimere le competenze proprie dell’assistenza infermieristica a causa dell’impianto organizzativo in cui si rapporta con le altre professioni, ma senza avere lo spazio dovuto per esprimere realmente il suo ruolo di figura chiave rispetto al progetto assistenziale del paziente“.
«Oltre all’autonomia dell’infermiere nell’ambito dello skill mix chiediamo il riconoscimento dei master universitari svolti dagli infermieri per migliorare gli ambiti dell’assistenza infermieristica, si tratta di percorsi altamente qualificanti che fino ad oggi non hanno avuto il giusto riconoscimento” ha aggiunto Lorella Vidori, coordinatrice provinciale di Nursing Up per Verona e Belluno.