Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha avanzato una proposta che vede già contrapposte la FNOPI e la FNOMCeO.
Si tratta dell’introduzione di tre nuovi percorsi di laurea magistrale per gli infermieri, ossia: cure primarie e sanità pubblica; cure pediatriche e neonatali; cure intensive e nell’emergenza. Al termine del percorso di laurea gli infermieri potranno prescrivere trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche (tra i quali presidi sanitari e ausili) per garantire continuità e sicurezza delle cure.
FNOPI ha definito questa opportunità come una “svolta epocale attesa da anni, che concretizza un proficuo dialogo con i ministri Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini, sin dal loro insediamento, e con tutte le Direzioni generali coinvolte, a partire da quella delle Professioni sanitarie e delle Risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, diretta da Mariella Mainolfi, e quella degli Ordinamenti della formazione del Mur, diretta da Gianluca Cerracchio”.
Il parere della FNOMCeO invece è tutt’altro che positivo. In una nota l’Ordine ha affermato: “Apprendiamo, da notizie di stampa, che, con l’introduzione delle nuove lauree specialistiche per infermieri, si apre la strada alla prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche, come i presidi e gli ausili. Siamo sconcertati e rammaricati per non essere stati interpellati su questa delicata materia, che presuppone un passaggio di competenze specialistiche.
La prescrizione presuppone una diagnosi e la diagnosi è di competenza del medico. Una competenza che il medico non si arroga, ma che gli viene conferita dalla legge, secondo il suo percorso di studi. La diagnosi è un atto medico complesso, che ha come fondamento tutta una serie di conoscenze che coinvolgono l’intero percorso di studi e non si esauriscono in uno o due esami universitari.
Attendiamo di esaminare il provvedimento, che non conosciamo: laddove fossero attribuite ad altri professionisti competenze esclusive del medico, saremmo costretti a valutarne l’impugnazione”.
FNOPI come riportato da “StartMag” ha poi riaffermato che non si tratta di prescrizione di farmaci o di prescrizioni che vadano a fare abuso di professione medica, tutt’altro: “la possibilità di prescrizione che viene riconosciuta agli infermieri riguarda presìdi e ausili e tutto quanto legato al processo di assistenza infermieristica. Qualora fosse necessario, ribadisco che gli infermieri italiani non intendono minimamente appropriarsi della diagnosi medica che resta esclusiva della professione medica insieme al percorso terapeutico medico.
Ma da 30 anni esiste la diagnosi infermieristica assistenziale prevista per norma: basta leggere il Profilo. Nessuno sta toccando le prerogative dei medici, anzi è un arricchimento per il lavoro d’équipe che va nella direzione della gestione della complessità e che impatta su tutto il sistema salute”.