Nelle ultime ore sta facendo tanta discussione la possibilità dell’introduzione dell’infermiere specialista.
Questa figura dopo il conseguimento della laurea magistrale in uno dei tre nuovi campi, potrà prescrivere presidi ed ausili agli assistiti. Se per FNOPI si tratta di una svolta epocale, per FNOMCeO invece si tratterebbe di abuso della professione medica (eppure le diagnosi infermieristiche esistono da anni, ndr).
L’infermiere legale, Matteo, Giuseppe Incaviglia, ha pubblicato un lungo post sull’introduzione di questa figura, affidandosi ai social: “Arrivano le lauree Magistrali ad indirizzo clinico, Ovvero l’Infermiere Specialista. La questione è rilevante e si tratta di una svolta a condizione però che avvenga una vera evoluzione della categoria verso una visione intellettuale, non sulla carta ma reale.
Per realizzare questa nuova visione culturale occorre liberare la categoria da tutta una serie di incombenze che rappresentano la vera zavorra: in una parola si chiama sfruttamento, ovvero demansionamento. Purtroppo gli interessi in gioco sono molti, si parte con il sindacato che spartisce tessere per uffici, lasciando gli Infermieri a svolgere tutte le mansioni assistenziali.
Non di rado chi deve stare nei reparti ad assistere i malati si ritrova negli uffici, nelle Hall, nei CUP e chi più ne ha più ne metta. In tutto questo ci guadagna il sistema sanitario ovvero le Aziende, che tollerano a condizione che il sindacato stia zitto e non vanti i diritti dei lavoratori sempre più depauperati nel corso del tempo.
La media degli Infermieri in Italia è di 6,2 ogni Mille abitanti a fronte di 13,9 della Germania, dell’11, 1 della Francia e di una media Europea dell’8,8. (Fonte OCSE)
Eppure se un Infermiere ha in carico 12 pazienti invece che 6 aumenta la mortalità del 20% come si evince da uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Brittish Medical Journal.
A mio parere la rivista parla di Infermieri, ma l’assistenza riguarda anche quella di base e quindi anche gli Operatori Socio Sanitari, che rappresentano una parte fondamentale dell’assistenza, ma che non vengono citati per un mero fatto culturale.
Intanto si importano Infermieri dalla Romania, Polonia, Albania, India e Perù dove ovviamente gli stipendi sono mediamente dI 300 a 400€.
Se questo è il contesto l’Infermiere specialista diventerà l’ennesima buffonata all’Italiana, diversamente che ben venga“.