In questi giorni l’attenzione degli addetti ai lavori della sanità è concentrata sull’introduzione della nuova figura dell’infermiere specialista e sulla possibilità dello stesso di prescrivere ausili e presidi.
Una discussione sollevata specie dalla categoria medica che, tramite il presidente dell’ordine, ha rilasciato un comunicato in cui si chiede di fare chiarezza sull’eventuale possibilità di prescrizione infermieristica. D’altro canto, la FNOPI e le istituzioni a carattere infermieristico hanno parlato di una “svolta epocale”.
E’ dello stesso parere anche Rosaria Alvaro, ordinario in Scienze infermieristiche a Tor Vergata, che ha rilasciato un’intervista a Nursing Sanità in cui afferma: “Sono rimasta perplessa quando Anelli ha parlato di “blitz” e del fatto di sentirsi “sconcertato” e “rammaricato” per non essere stato interpellato. Gli infermieri hanno un proprio ordine professionale così come i medici per rappresentare alle istituzioni le esigenze della professione. Attività che ritengo sia fatta da entrambi in modo egregio. Sembra quasi che si voglia affermare una condizione di subordinazione di una professione rispetto ad un’altra e ritengo che questo oggi sia pericoloso per tutto il sistema sanitario.
Ritengo che in un momento di grave difficoltà del sistema sanitario le due professioni devono integrarsi per garantire il benessere del paziente e la sostenibilità di un sistema sanitario. Certamente sarà necessario avere dei momenti di incontro e confronto tra professionisti per definire percorsi e procedure che possano migliorare la vita dei cittadini e facilitare l’accesso alle cure.
Nessuno sta parlando di prescrizione farmacologica: l’infermiere non ha mai inteso inserirsi in ambiti di prognosi, diagnosi o prescrizione di terapie, perché questo non è il suo ruolo. L’infermiere si occupa dei bisogni assistenziali e, oggi, discutiamo di prescrizioni finalizzate a migliorare il percorso assistenziale del paziente.
Ritengo che tutti dobbiamo fare uno sforzo per collaborare per trovare quella sintonia di cui il sistema sanitario ha urgente bisogno. Aggiungo che la prescrizione di ausili e presidi sanitari è già una prassi consolidata in molti Paesi europei. Ad esempio, i nostri infermieri che si trasferiscono in Inghilterra seguono corsi specifici proprio sulla prescrizione. Spero sinceramente che medici e infermieri, figure insostituibili nel nostro sistema sanitario, possano davvero integrarsi e lavorare insieme, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, per immaginare una nuova organizzazione che valorizzi tutte le professionalità coinvolte”.