Rifiuta il prelievo dal tirocinante: “Non faccio la cavia” e poi chiama i parenti che aggrediscono gli Infermieri

3 settimane ago

Erano circa le 7 del mattino quando un’anziana paziente ricoverata in Cardiologia all’Ospedale di Baggiovara per accertamenti, si stava per sottoporre ad un prelievo ematico di controllo.

L’infermiere in servizio nell’U.O. ha chiesto alla paziente se il prelievo potesse essere eseguito dal tirocinante infermiere, al terzo anno di studi, come previsto dal piano formativo. A quelle parole l’anziana avrebbe risposto negativamente, affermando di non voler fare da cavia.

Il collega, preso atto del rifiuto, ha proceduto all’esecuzione del prelievo, spiegandole che sarebbe stato utile e importante per la formazione del giovane. Sembrava procedere tutto per il meglio quando, 1 ora e 30 dopo, intorno alle 8:30 il marito della paziente, insieme ad altre persone, avrebbe chiesto di incontrare l’infermiere.

Il collega si è presentato ma, da li, sarebbe nata una discussione circa proprio il prelievo. A quel punto l’uomo gli ha sferrato un pugno al volto, facendolo accasciare. I presenti hanno poi infierito mentre l’infermiere era a terra. A quel punto un collega sarebbe intervenuto per evitare il peggio, finendo per essere pestato con calci e pugni.

Provvidenziale l’intervento delle Forze dell’ordine che hanno identificato gli aggressori e proceduto alla denuncia. I due infermieri sono stati diverse ore in pronto soccorso ad eseguire accertamenti per poi essere refertati con 10 giorni di certificato.

A raccontare l’accaduto, in un comunicato stampa, il segretario territoriale della CISL Emilia Centrale che ha anche commentato: “Ringraziamo la Dirigenza dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena per la grande professionalità con cui sta seguendo il caso. Il personale del reparto si è dovuto fermare a causa di quello che è descritto come uno scenario apocalittico in un luogo di cura, tra lo sgomento dei pazienti. Si tratta di interruzione di pubblico servizio, ci sono i testimoni, c’è tutto quel che serve per vedere gli aggressori sbattuti in galera e sanzionati come prevedono le nuove norme. Ce lo auguriamo ma, purtroppo, non basta”.