Si tratta dell’ennesima aggressione ai danni del personale sanitario operante nei Pronto Soccorso italiani e la violenza è in aumento esponenziale.
Il fatto si è verificato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cittadella di Padova dove un uomo in evidente stato di alterazione ha scardinato due porte e, successivamente, brandendo un coltello da cucina, ha iniziato a minacciare e colpire i sanitari che erano a lavoro.
Scene da film dell’orrore quelle vissute in quei momenti che sembravano interminabili e che vengono raccontati da un infermiere che è riuscito a salvarsi “per miracolo”. La sua testimonianza, raccolta dal quotidiano “Corriere del Veneto”, è toccante e spaventosa al tempo stesso:
“Sono ancora sotto choc, ce lo siamo trovati davanti all’improvviso, correva come un pazzo con quel coltello in mano, la gente urlava, non si capiva niente, c’era sangue dappertutto. Ci ha presi alla sprovvista, al Pronto Soccorso siamo tristemente abituati a insulti e minacce, legati alle lunghe attese lamentate dai pazienti, ma un fatto così grave non era mai successo. Quell’uomo ce l’aveva proprio con noi operatori sanitari, voleva aggredirci tutti, non si fermava un attimo, ha scardinato due porte.
Mi sono precipitato fuori, verso il parcheggio, ma lui mi inseguiva ed essendo a piedi nudi correva più velocemente di me, che indossavo gli zoccoli. Non sapevo dove andare a nascondermi, mi sentivo la lama del coltello sulla spalla. Era un coltello da cucina, quelli per tagliare il prosciutto.
I carabinieri sono arrivati in tempo, sono stati molto veloci. Ma ho temuto il peggio per uno di loro, quando l’aggressore gli ha sferrato più colpi sulla mandibola e sul collo. Deve la vita all’altro brigadiere intervenuto e a un autista del Suem 118, che è riuscito a spostare il trentenne di peso, consentendo al ferito di rialzarsi e togliersi dalla traiettoria di attacco”.