L’indagine eseguita dal sindacato Nursind è più che preoccupante: oltre il 50% degli Infermieri che lavorano in Emilia Romagna, dopo solo 1 anno, sarebbero pronti a cambiare lavoro, abbandonando anche i “benefit” del tempo indeterminato.
Del campione che è stato intervistato il 36,5% è profondamente insoddisfatto della propria retribuzione, mentre il 35% lamenta una totale assenza di prospettive di crescita professionale e il 38% ritiene che le proprie competenze non vengano valorizzate.
Il tutto contornato dalla fuga degli infermieri dalla città di Bologna anche a causa degli affitti inavvicinabili (allarme lanciato anche allora dal Nursind, ndr).
Il sindacato, come riportato dal quotidiano online “Bologna Today”, attraverso la segretaria regionale, ha fatto sapere di aver messo il tema del benessere organizzativo tra le priorità. Nella nota si legge: “Non bastano interventi isolati o aumenti salariali: serve un approccio integrato che consideri tutti gli aspetti del problema. Solo attraverso un dialogo costruttivo e interventi mirati sarà possibile migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri e, di conseguenza, l’assistenza sanitaria nella nostra regione”.