L’approvazione del Decreto Flussi e la proroga all’esercizio temporaneo in Italia per il personale sanitario straniero fino al 2027 non è stata presa di buon grado dalla FNOPI e dalla FNOMCeO.
Le due istituzioni avevano pubblicato un comunicato stampa congiunto, spiegando le motivazioni dietro a questa insoddisfazione, considerando, tra i punti più importanti, la delegittimazione l’attività degli Ordini professionali come enti sussidiari dello Stato, perché permette di continuare a esercitare le professioni sanitarie senza nessuna regolamentazione.
Nei giorni scorsi è ritornato sulla questione anche il presidente del sindacato infermieristico Nursing Up che, in una nota, si è unito all’insoddisfazione delle due Federazioni, affermando: “Parliamo di una controversa e ingiustificata deroga rispetto al possesso dei requisiti. Questo significa allentare le cinghie su quelle che sono le garanzie di qualità. Un simile approccio può essere accettabile in un momento di emergenza quale è stato quello della pandemia, ma deve restare tale. Se l’emergenza diventa strutturale, non va più bene. Non è giusto mettere in discussione la già fragile stabilità dell’assistenza sanitaria.
Il problema non è l’accoglienza di professionisti stranieri, ma la mancanza di un controllo adeguato sui titoli esteri. Secondo De Palma, la proroga rischia di creare un precedente che delegittima profondamente i percorsi formativi dei professionisti italiani, minando ulteriormente la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.
Le istituzioni non possono continuare a percorrere le “anguste scorciatoie” delle soluzioni temporanee! Invece di migliorare la condizione dei professionisti italiani, in questo modo viene solo aggirato il problema, adottando misure che rischiano di erodere nel profondo, giorno dopo giorno, la solidità delle cure offerte ai cittadini. Il nostro sistema sanitario ha bisogno di risposte strutturali e mirate.
Queste preoccupazioni, sia chiaro, non rappresentano certo una presa di posizione contro i professionisti stranieri, ma riguardano la necessità di valorizzare prima di tutto le nostre risorse interne con riforme strutturali che possano rilanciare un Servizio Sanitario Nazionale che deve diventare finalmente efficiente e sostenibile.
Il nostro sistema sanitario ha bisogno urgentemente di un piano di stabilizzazione e valorizzazione delle risorse interne, colmando, solo per esempio, il divario di oltre 7.000 euro esistente tra gli stipendi degli infermieri con quelli degli altri paesi europei. Voltare le spalle ai professionisti “di casa nostra” significa mettere in pericolo la capacità di garantire cure sicure ed efficaci ai cittadini”, conclude De Palma.