Padova, mancano gli Infermieri: in sala operatoria vanno gli OSS

1 giorno ago

In Veneto la carenza di Infermieri è diventata così grave che, l’Azienda ospedaliera di Padova, avrebbe introdotto l’idea di formare un gruppo di Operatori Socio Sanitari per trasformarli in strumentisti.

Diversi i concorsi pubblicai nei mesi scorsi ma che non sono riusciti a risolvere il problema della carenza di Infermieri. Tanti, infatti, decidono di abbandonare l’impiego pubblico per andare all’estero o nel privato che offre remunerazione maggiore rispetto al pubblico.

E’ proprio l’Azienda ad aver comunicato di voler trovare soluzioni alternative per risolvere il problema: “La Direzione sanitaria e la Direzione delle professioni sanitarie stanno valutando la percorribilità di formule organizzative innovative che rispondano alla criticità del sistema sanitario e affrontino le sfide del futuro. Nella consapevolezza del quadro legislativo nazionale e regionale, nonché dell’evoluzione tecnologica in corso, si stanno ipotizzando cambiamenti che porteranno alla valorizzazione dei medici, degli infermieri e degli Oss in un contesto complesso come quello delle sale operatorie”.

Ovviamente le sigle sindacali e gli Ordini delle Professioni Infermieristiche sono spaventati e preoccupati da tale idea, tanto da aver pubblicato un comunicato stampa congiunto in cui dichiarano: “esprimiamo forte preoccupazione e allarme. Ci troveremmo di fronte a una situazione gravissima, che solleva numerose criticità sul piano normativo, contrattuale e formativo. Le funzioni degli Oss non includono competenze specifiche per il ruolo di strumentista in sala operatoria. 

Assegnare tale compito a operatori non adeguatamente qualificati significa mettere a repentaglio la sicurezza dei pazienti e degli stessi lavoratori. I due sindacati, come gli Ordini degli Infermieri, invitano formalmente l’Azienda ospedaliera a cessare immediatamente qualsiasi attività volta a formare Oss per il ruolo di strumentista di sala operatoria“.

L’Azienda rispetto alle posizioni del coordinamento regionale degli Ordini degli Infermieri e delle sigle sindacali dichiara: “Spiace constatare che si manifestino già adesso posizioni che alimentano il conflitto piuttosto che ricercare un’azione sinergica: i tempi richiedono di pensare a soluzioni nuove da mettere alla prova senza pregiudizi. Le due direzioni continueranno il confronto intrapreso con tutti gli attori istituzionali”.