La Corte di Appello di Ancona con una sentenza del 13 Febbraio scorso ha stabilito un risarcimento del danno morale soggettivo e di un danno biologico, per un totale di oltre 22mila euro, a favore di una infermiera aggredita nel 2017 in turno al triage del pronto soccorso dell’Ospedale di Ascoli Piceno.
L’infermiera era stata aggredita da un paziente in attesa di visita medica circa un’ora prima dell’inizio del servizio di vigilanza notturna. Nella sentenza della Corte si legge: “c’è una responsabilità (seppure indiretta) dell’azienda nella determinazione dell’evento lesivo. Ci sono state specifiche omissioni datoriali nella predisposizione di quelle misure di sicurezza suggerite dalla particolarità del lavoro, dall’esperienza e dalla tecnica, necessarie ad evitare il danno“.
Il Nursind, in un comunicato stampa, si è affidato alle parole del segretario nazionale, Andrea Bottega, che ha commentato la vittoria della collega, dichiarando: “È la prima sentenza in Italia e noi speriamo possa fare scuola affinché tutte le aziende sanitarie adottino adeguate misure contro le aggressioni al personale sanitario, un fenomeno purtroppo in costante aumento.
Si tratta di motivazioni che condividiamo. È noto che l’ambiente dei pronto soccorso, infatti, sia tra i più sensibili ed esposti, proprio come ricordano anche i giudici. Ma ciò che riteniamo ancora più grave è l’inadempienza dell’azienda sanitaria che non ha messo in atto le indicazioni previste dalla raccomandazione del ministero della Salute, risalente al 2007, per prevenire atti di violenza nei confronti del personale”.